Juventus-Udinese 2-0: Scoppia il caso Dybala. "La Joya" segna, non esulta e guarda in tribuna
Gli highlights della partita
La Juventus si riprende subito dopo la batosta contro l'Inter in Supercoppa Italiana, vincendo 2-0 contro l'Udinese, questa sera, sabato 15 gennaio 2022, nella gara valida per la 22ª giornata di Serie A 2021-22.
Decidono le reti, una per tempo, di Dybala e McKennie.
Sintesi primo tempo
La Juventus si presenta allo Stadium con il solito 4-2-3-1 con Szczesny in porta; Cuadrado, De Ligt, Rugani e Pellegrini in difesa; Bentancur e Arthur in mezzo; McKennie trequartista con Dybala e Kulusevski. Davanti il solo Kean.
La Juve parte forte e al 18' passa in vantaggio con Dybala. Arthur per Kean che passa per Dybala. La "Joya" riceve e supera Padelli: 1-0. E dopo la rete del vantaggio, l'argentino non esulta e guarda per diversi secondi verso la tribuna. Un palese gesto di stizza verso la dirigenza dopo gli screzi sul rinnovo di contratto.
I bianconeri tengono il pallino del gioco e non corrono alcun pericolo. Per Szczesny un primo tempo pressochè da spettatore.
Cronaca secondo tempo
Nella ripresa, Allegri opta subito per due cambi: dentro Bernardeschi e Locatelli, fuori Kulusevski e Arthur.
Al 57', esce anche Pellegrini - prova opaca per lui - e al suo posto De Sciglio. Al 64' entra Alvaro Morata al posto di Moise Kean.
McKennie manda di molto a lato, con un colpo di testa, un cross millimetrico di De Sciglio al 73'. L'Udinese ci prova, con le energie rimaste e nonostante il ridotto numero di calciatori a disposizione causa positività da covid.
La Juve la chiude al 78' con un nuovo gol di McKennie che di testa supera Padelli dopo un altro cross con il contagiri di De Sciglio.
Allegri getta nella mischia, all'81', Rabiot, che prende il posto di Bentancur: è l'ultimo cambio della gara.
Success all'87' spara alto da buona posizione quello che poteva essere il tiro del potenziale 2-1. La squadra di Cioffi getta il cuore oltre l'ostacolo e prova ancora a rendersi pericolosa. Allegri, indemoniato, ha passato gli ultimi dieci minuti a urlare a più riprese contro i suoi giocatori.