Juventus-Genoa 0-0: due pali, un "rosso" a Vlahovic e i fischi dello Stadium

Due pali, un "rosso" a Vlahovic e i fischi dello Stadium. Si può riassumere così lo 0-0 contro il Genoa di questa domenica, 17 marzo 2024.

Allegri con il suo classico 3-5-2 sceglie Szczesny in porta; difesa a tre con Gatti, Bremer e capitan Danilo; a centrocampo spazio a Cambiaso, McKennie, Locatelli, Miretti e Kostic; davanti il duo più sicuro, ovvero quello composto da Vlahovic e Chiesa.

Il Genoa è avversario tosto e lo si capisce fin dalle prime battute di gioco allo Stadium. La prima vera occasione del match è infatti di marca Grifone, con Szczesny decisivo nel deviare la palla toccata da Bani su punizione di Gudmunsson.

In casa Juve si può annotare solo il tiro dalla distanza di Gatti bloccato da Martinez al 26'. 

Nel secondo tempo, al 59' Allegri fa un triplo cambio per cercare di dare una svolta al match: dentro Rabiot, Iling Junior e Yildiz per McKennie, Chiesa e Kostic.

Tra il 67' e il 69' le due occasioni d'oro per la "Vecchia Signora": prima il palo di Iling Junior e poi il colpo di testa di Vlahovic che finisce di poco a lato. Al 75' è sempre Vlahovic a provarci di testa ma la palla finisce alta. 

Gli ultimi due cambi bianconeri arrivano tra il 78' e l'82' quando entrano Weah e Kean al posto di Miretti e Cambiaso. 

Il continuo "giro palla" della Juve non porta ad alcuna azione degna di tale nome anche per la bravura del Genoa a chiudere ogni spazio. 

All'89' secondo palo della Juve, colpito da Kean: e sulla respinta, Vlahovic era in fuorigioco. 

Vlahovic che lascia la Juve in dieci per doppia ammonizione al 92' per proteste ripetute contro l'arbitro Giua e che palesano il grave momento di nervosismo e difficoltà della squadra bianconera in questo ultimo mese e mezzo. 

E alla fine è 0-0: una vittoria, tre sconfitte e quattro pareggi nelle ultime otto gare di Serie A per una crisi sempre più nera.

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