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Andrea Agnelli: "Moggi il più bravo, Giraudo come un padre"

"Togliere qualcosa a Inter e Milan come scherzo di Carnevale? Ai nerazzurri non leverei niente perchè lo scudetto del 2006 era già nostro, al Milan la Champions del 2003", così il presidente bianconero a Studio Sport XXL

Si preannuncia scoppiaettante la prossima puntata di 'Studio Sport XXL'. Il presidente della Juventus Andrea Agnelli si confessa e si toglie anche qualche sassolino dalla scarpe facendo riferimento a Calciopoli: "Togliere qualcosa a Inter e Milan come scherzo di carnevale? Ai nerazzurri non leverei niente perché lo scudetto del 2006 era già nostro, al Milan la Champions del 2003. Lo scudetto del 2006 è una questione di giustizia". Come se non bastasse il numero uno bianconero rincara la dose, anzi spiega che "in quel periodo nel suo lavoro Moggi era il più bravo di tutti, come lo fu Allodi in passato. Mentre Giraudo per me è stato un punto di riferimento, come un padre, e come tale c'erano affetti e conflittualità". Andrea Agnelli elogia Barzagli che "ha cambiato alcuni dei nostri equilibri nell'ultimo anno", mentre giustifica Del Neri che "aveva un compito difficilissimo, era l'inizio del rinnovamento". 

"La Juve per la mia famiglia è sempre stata una passione avvolgente, ma siamo più di cento e non so se tutti hanno una fede bianconera. Ad ogni modo vincere per noi non è importante, è l'unica cosa che conta, come diceva Boniperti. Lui e Del Piero rappresentano al cento per cento il dna Juve", continua il Presidente che parla anche del nostro calcio: "ci sono tre cose vecchie: gli stadi, i diritti televisivi e la protezione dei marchi. Occorrono riforme. Sulla politica sportiva il Milan resta il nostro migliore alleato, sul campo il rivale più temibile. Il derby mi piace, ma vorrei un Torino forte che desse a quella sfida un'importanza di classifica ben al di là della rivalità cittadina".

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