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Ecosistema scuola, bene Piemonte per qualità edifici scolastici

Presentato Ecosistema scuola il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità dell'edilizia e dei servizi della scuola: Torino al tredicesimo posto

Con 5 Comuni entro i primi 20, il Piemonte insieme al Trentino Alto Adige e all’Emilia Romagna è tra le regioni più virtuose per quanto riguarda la qualità delle strutture e dei servizi scolastici. Ad affermarlo la XIV edizione di “Ecosistema Scuola” il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. I risultati del rapporto non sono molto confortanti: sono ancora troppe nella Penisola, afferma Legambiente, le strutture scolastiche vecchie (oltre il 60% sono state costruite prima del 1974), in alcuni casi senza permessi e dislocate in luoghi non sicuri. Dall’altra parte, però, l’Associazione ambientalista evidenzia una diffusione in molti edifici delle fonti rinnovabili.
 

Torino nella classifica generale si colloca al tredicesimo posto, anche quest’anno riconfermata tra le prime venti posizioni. A livello regionale prima di lei Verbania (7) e Biella (12).
 

Parlando proprio di Torino, Legambiente evidenzia che questa è l’unica città della Regione con edifici dotati di impianti a biomassa. Ma se questo è sicuramento un punto di merito per la città piemontese, non va affatto dimenticato che sono ben 31 gli edifici scolastici torinesi a rischio idrogeologico.
 

Crescono rispetto allo scorso anno, a livello regionale, gli edifici che hanno bisogno di manutenzione urgente: sono il 38,7%, +14% rispetto lo scorso anno e un punto percentuale sopra la media nazionale che si attesta al 37,6%. Un dato in conflitto rispetto a quello relativo agli edifici che hanno beneficiato negli ultimi 5 anni di interventi: l’83,5% contro il 78,9% dello scorso anno.

Un altro dato molto importante scaturito nel Rapporto è che se nella Regione aumenta la necessità di interventi, diminuiscono al contempo gli investimenti per la manutenzione straordinaria: l’investimento per singolo edificio risulta quasi la metà di quello medio nazionale e circa un quarto di quello rilevato lo scorso anno. Diversamente è la situazione per gli investimenti nella manutenzione ordinaria: qui, addirittura, il numero è raddoppiato rispetto allo scorso anno.
 

Molto bene il Piemonte per quanto riguarda le certificazioni, di molto superiori alla media nazionale: collaudo statico (56,6%), agibilità (79,8%), certificazione igienico-sanitaria (84,5%), impianti elettrici a norma (98,4%), requisiti di accessibilità (93,9%). Unico dato negativo quello di prevenzione incendi (24%) di quasi 12 punti percentuali sotto la media nazionale ma comunque in crescita rispetto all’anno precedente.

Le scuole dei Comuni piemontesi risultano un’eccellenza sul fronte delle buone pratiche e dei servizi a disposizione. Il 66,3% degli edifici usufruisce del servizio di scuolabus, in tutte le mense vengono serviti pasti biologici anche se la media dei prodotti biologici nei pasti (50,6%) risulta sotto la media nazionale. Buono il dato sulle cucine interne alle mense, presenti nel 35,4% degli edifici, e quello sulla somministrazione di acqua del rubinetto (82,2%). Molti buoni anche i riscontri per quanto l’utilizzo del servizio pedibus.
 

La Regione deve ancora fare meglio però per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti di energie rinnovabili: solo il 7,2% le utilizza contro il 13,5% della media nazionale. Nel 3,1% dei casi sono presenti impianti solari termici, nel 90,6% solari fotovoltaici, nel 6,3% a biomassa (il Piemonte è la regione con il valore percentuale maggiore). La percentuale media di copertura dei consumi da rinnovabili è del 13,7 contro la media nazionale del 35,6.
 

Non bisogna dimenticare il problema amianto: è stata riscontrata la presenza di questo pericolo materiale nel 14,2% di casi. Nel 6,7% degli edifici sono state realizzate bonifiche negli ultimi 2 anni. 

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