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Barricalla, non solo una discarica

L'impianto di smaltimento Barricalla non è soltanto una discarica per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, è anche una sorta di laboratorio ambientale

L’impianto di smaltimento Barricalla, uno dei più grandi in Italia, ha festeggiato due giorni fa il suo primo quarto di secolo. 25 anni all’insegna della tutela ambientale. La discarica più grande d’Europa, infatti, è all’avanguardia per struttura e gestione, che permette di fornire un servizio di smaltimento indispensabile alla comunità, tutelando allo stesso tempo le risorse idriche e la salute della popolazione della zona fino addirittura a produrre energia pulita. Solitamente discariche e tutela ambientale non sono un binomio che va sempre d’accordo e Barricalla in questo senso è un fiore all’occhiello del nostro paese: ha un parco fotovoltaico che produce il fabbisogno energetico annuo utile ad una comunità di circa 2.000 abitanti, con un risparmio di circa 700 tonnellate di CO2 l’anno. Barricalla non è, quindi, soltanto una discarica per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, è anche una sorta di laboratorio ambientale.


 

Fin dal 1995 infatti ha aderito al progetto LIFE, progetto europeo grazie al quale vengono finanziati e supportati progetti diretti a preservare e proteggere l’ambiente. Barricalla ha partecipato a questa iniziativa con due diverse attività: il sistema di monitoraggio integrato e il progetto Fall, svolto in collaborazione con l’Università Cà Foscari di Venezia.

Come si legge anche nel sito ufficiale dell’impianto, grazie a queste attività Barricalla è in grado di fornire approfonditi dati analitici e statistici sulla qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo del territorio che la ospita, oltre che la registrazione dei principali fenomeni meteorologici (velocità e direzione del vento, quantità di piogge etc).


 

«Parlare della storia di Barricalla significa raccontare un percorso di scommesse vinte'', commenta Nadia Loiaconi, presidente della società. Fin dall'inizio della sua storia, infatti, ha scelto di inserirsi nel contesto sociale e urbano ''con la massima attenzione per i suoi abitanti, cercando il dialogo anche quando la sua stessa nascita, all'inizio degli anni '80, rischiava di creare forti tensioni sociali». 

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