Gli uccellini abbandonati non vanno raccolti: il C.A.N.C. spiega perché non bisogna toccarli

In primavera la natura si risveglia e inizia la stagione dei nidiacei. I genitori dei piccoli uccelli spingono spesso i loro piccoli fuori dal nido prima che siano perfettamente in grado di volare. Si tratta del loro modo naturale per evitare che crescano senza avere le capacità di sopravvivenza necessarie.

I piccoli lasciando il nido imparano a riconoscere il territorio circostante e hanno quello spazio necessario per allungare e rafforzare le ali che non avrebbero nel nido.

Un occhio umano può pensare che questi piccoli siano lasciati allo sbaraglio, ma in realtà i genitori vigilano sempre sui loro piccoli.

Uccellini, perchè non bisogna toccarli

In questo periodo dell'anno, però, come sottolinea il C.A.N.C, Centro Animali Non Convenzionali di Torino, a causa degli interventi di chi non conosce queste tappe dello sviluppo degli uccellini arrivano nella struttura tanti piccoli volatili che non avrebbero necessità di essere salvati.

"Il normale sviluppo di tantissimi uccelli prevede che escano dal nido prima di aver ali e coda lunghi abbastanza da permettere loro di volare, ma è normale e non necessitano di aiuto: i loro genitori li seguono e nutrono e fanno loro scuola. Portarli via non è salvarli, in quanto non tutti sopravvivono all'alimentazione artificiale e senza gli insegnamenti dei genitori non sapranno poi bene come affrontare la vita (cercare cibo, nascondersi dai nemici, ecc.). Aiutiamo solo chi ne ha bisogno”, sottolinea il C.A.N.C. sui suoi canali social.

Il C.A.N.C diffonde, inoltre, un'utile infografica dell'ENAP in cui sono gli uccellini a rivolgersi alle persone in prima persona.

"Se mi vedi a terra non toccarmi. Noi piccoli impariamo a volare lasciando il nido e potete stare tranquilli, i nostri genitori continuano a tenerci d'occhio e a nutrirci, Se ci porti via ci separi da loro, e potremmo finire la nostra vita in una gabbia, o peggio morire."