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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Perché si dice “Patelavache”, da insulto a complimento

Dal dialetto piemontese: modi di dire, perle di saggezza

Patelavache. Si pronuncia così come si scrive ed è una parola che nasce dall’unione di due termini: patela, che significa colpo, percossa e vache cioè vacche, mucche. Indica quindi la persona che colpisce, picchia, le mucche.

Non è un complimento.

Non indica un gesto del margaro che accudisce e cura le sue bestie, che le protegge e le guida, anche col bastone. Per questo basta un colpetto, non serve una bastonata, neanche nella transumanza.

Nel termine, invece, viene sottolineato l’eccesso della violenza, gratuita ed inutile, praticata su una bestia indifesa che oltretutto ti fa dono ogni giorno del suo latte.

Indica quindi una persona rozza, violenta, che non ha argomenti.

Sarebbe una parola utilissima ed in gran uso se si parlasse di più in piemontese.

Il rischio semmai, di questi tempi, è che un insulto diventi un complimento e un vanto, “vero patelavache doc”, con tanto di gara, concorso televisivo e pubblico in delirio.

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