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Merenda Sinoira d’Autore: 7 grandi chef la fanno rivivere nello show culinario online

Il 21 dicembre la tappa torinese

Una merenda abbondante, quasi una "sina", come si dice cena in piemontese. In Piemonte la merenda sinoira è una tradizione che è resistita al tempo e che vanta una lunga storia. Nacque a metà dell'800 dalle necessità del lavoro agricolo. I contadini, infatti, trascorrevano gran parte della loro giornata in campagna, senza tornare a casa.

A fine giornata amavano consumare una merenda abbondante con formaggio, salame, una frittata, la frutta di stagione e l'immancabile bicchiere di vino.

Merenda sinoira, dalla storia alla moda

Questa moda nata dal basso conquistò i ceti borghesi e i nobili che nella bella stagione iniziarono a proporre ai loro ospiti ‘merende sinoire’ nelle case di campagna.

Dal Dopoguerra agli anni '80, la merenda sinoira conquista proprio tutti e diventa un momento di convivialità e allegria. Nelle piole e nelle osterie, soprattutto, si condividono nello stesso piatto affettati, acciughe al verde, tomini al verde o elettrici al peperoncino, peperoni, uova sode, insalata russa, giardiniera e vitello tonnato, tinche e zucchine in carpione.

Tutte le specialità piemontesi diventano protagoniste della merenda sinoira. Il dolce finale non può che essere il bonet, o le pesche ripiene o le frittelle. Il vino non manca: consigliati dolcetto o barbera.

Dopo aver perso un po' del fascino di un tempo, negli anni degli apericena e degli aperitivi, la merenda sinoira punta a rilanciarsi in grande stile trovando nuovamente la propria linfa vitale dalla storia e dal territorio.

Merenda Sinoira, la versione di 7 grandi chef

La Merenda Sinoira d'Autore nasce proprio per scoprire come gli chef rivisiteranno la merenda sinoira, abbinando il tartufo ai prodotti regionali e ai grandi vini piemontesi. Quali prodotti del territorio valorizzeranno, quali vini sceglieranno?

La risposta è in 10 show culinari in un format che va in onda sui canali digitali di VisitPiemonte, il portale della promozione turistica regionale e della Fiera del Tartufo.

Il set digitale è allestito nelle cucine del castello di Roddi, nel cuore delle Langhe. La puntata di lunedì 30 novembre, dedicata alle Valli dell’Ossola, ha avuto riscontri positivi.

Le 7 aree piemontesi individuate per il progetto sono il Torinese, l’Alessandrino, il Cuneese, le Langhe Monferrato e Roero, il Novarese, il Biellese, Valsesia e Vercellese, il Verbanio-Cusio-Ossola e Laghi. Una sperimentazione digitale per legare le eccellenze del food e il territorio, e farli conoscere e apprezzare dal pubblico anche virtualmente.

Sono protagoniste di questo programma le enoteche dei Nebbioli, dei vini del Monferrato, del Nizza, del Gattinara e chef celebrati come – giusto per fare un po’ di nomi – Michelangelo Mammoliti della Madernassa di Guarene, Pasquale Laera del Borgo Sant’Anna di Monforte d’Alba, Davide Palluda dell’Enoteca di Canale, Luca Zecchin, Gabriele Boffa, Andrea Larossa, Marta Grassi del Tantris di Novara, Massimo Camia di La Morra, Christian Costardi, Mariangela Susigan della Gardenia di Caluso.

Nell’ultima tappa, in programma il prossimo 21 dicembre, presentata dall'ATL Turismo Torino e Provincia, sarà protagonista proprio la chef Mariangela Susigan del Ristorante Gardenia di Caluso che elaborerà una ricetta con il salampatata del Canavese e una con i marroni della Val Susa servita con il Passito Erbaluce di Caluso dell'Enoteca dei vini della Provincia di Torino.

Trovate tutti gli appuntamenti a questo indirizzo.

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