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Carnevale 2020: Gianduja e Giacometta (le maschere torinesi) al giorno d'oggi

Rappresentano il carattere dei torinesi

Nel periodo del carnevale, nei diversi momenti di festa, nelle sfilate dei carri o anche nelle semplici passeggiate in centro o nei quartieri della città, troveremo tanti bambini mascherati. Indosseranno costumi ispirati ai personaggi degli ultimi film di animazione come “Frozen”, ecco Elsa, Anna e Kristoff. Altri si travestiranno da Ermione, da Ron o proprio da Harry Potter. Qualcuno andrà sui sempreverdi: strega, principe e principessa.

E’ molto improbabile che qualche bambino indossi il costume di una delle tante maschere tradizionali italiane. Arlecchino, Pantalone e Colombina non fanno più parte dell’immaginario dei bambini di oggi. Se gli capiterà e può capitare passeggiando per le vie di Torino, di imbattersi in Gianduja e Giacometta, i personaggi storici del Carnevale Torinese, con i loro tipici costumi, forse non li riconosceranno nemmeno, al più, resteranno stupiti.

La tradizione storica del Carnevale: qualche informazione

Il Carnevale ha una tradizione antichissima, a partire dal medioevo con la figura del giullare del cantastorie e del pagliaccio di corte, l’unico a cui era permesso di dire tutto o quasi al cospetto del re. Nel ‘700 la commedia dell’arte codifica una serie di personaggi con particolari caratteristiche e costumi che diventano tipici del carnevale, arrivando fino ai nostri giorni. Ogni città italiana ha i suoi personaggi: Arlecchino in Lombardia, Pulcinella in Campania, Pantalone e Colombina in Veneto….
Per Torino abbiamo Gianduja e Giacometta.

Gianduja: buono e generoso, proprio come i piemontesi

Allegro, generoso e assennato, ospitale e coraggioso, sempre pronto ad aiutare gli altri. Ama il vino, il cibo buono e stare in compagnia. Vuol rappresentare il buon carattere dei piemontesi. E’ sposato con Giacometta. Però è estremamente distratto. Questi pochi semplici ingredienti sono sufficienti per dar vita ad un personaggio molto divertente. Il costume di Gianduja è un abito tipico del ‘700, pantaloni marroni, calze rosse, panciotto giallo. Indossa, poi, un cappello a tricorno, una parrucca con il
codino ed ha al collo un fiocco verde.

Giacometta: la saggezza delle donne piemontesi

Donna semplice ma dall’intelligenza vivace. Rappresenta la saggezza delle donne piemontesi, che sanno, con il buon senso, risolvere anche le situazioni più difficili. E’ la spalla ideale per le avventure del nostro Gianduja. Il costume di Giacometta è caratterizzato da una gonna lunga e larga, di ispirazione agli indumenti folkloristici piemontesi, alla quale accompagna una camicia con scialle ed un alto copricapo che le serra la chioma. Non può mancare il suo classico grembiule bianco.

Attenzione, spesso durante i carnevali torinesi Gianduja e Giacometta distribuiscono caramelle e cioccolatini, soprattutto i gianduiotti che traggono il nome proprio dal nostro Gianduja.

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