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Luciana Littizzetto e la letterina a Pillon: “Chiediamo una legge che punisca chi va in giro a pestare chi fa scelte sessuali diverse dalle proprie”

Nel suo intervento a “Che tempo che fa”

Un altro intervento di grande attualità per Luciana Littizzetto. Lucianina, nel suo spazio a ‘Che tempo che Fa’, ha letto la sua consueta letterina. Il destinatario della lettera, questa settimana, era il senatore della Lega, Simone Pillon, contrario alla legge contro l'omotransfobia, che ha come primo firmatario Alessandro Zan.

Luciana Littizzetto, la lettera contro i mentecat-caller

“Caro Pilli, Pipillone Bello, Pillon del Mi Corazon, che quando senti parole che iniziano per omo o per trans-tremi. Se ti dicono trans-siberiana, transisto, transaminavi ti inalberi. Se ti offrono un omogeneizzato ti tiri i peli del naso come fossero corde di campana. Spiegami...quando vedi due ragazze così, guarda, cosa ti succede...ribolli come una ribollita, gorgogli e schiumi, cosa ti capita, sudi freddo, ti viene l'orticaria, ti spuntano le orecchie alla Figliuolo. Io mi agito di più se vedo due donne conciate così oppure due uomini ridotti così. A me agita l'odio, non l'amore, in qualsiasi forma si esprima.

Scusa Pilli, vorrei che notassi che non ci aggiungo la r anche se sarei tentatissima di farlo.  Ma come fai a dire che questa legge non è una priorità. Tra l'altro è una legge che non accorcia i diritti di nessuno, anzi li allarga. Io te lo dico pillola guarda che la società civile è molto più avanti della politica. E’ ora che ormai tu ti dia pace, ci sono delle cose che non si possono fermare, sono inarrestabili come la tosse a teatro. Fai i muri quanto ti pare ma se popoli interi sono in miseria non saranno i muri a fermarli e la stessa cosa succede per i diritti delle persone. L’amore è come il festival di Sanremo va avanti lo stesso, anche con il virus, nonostante le polemiche e nonostante alla fine ci si diverta solo per cinque giorni.

E comunque lo dico a te e a tutti quelli che la pensano come te. Se passa la legge Zan potete tranquillamente continuare a fare i vostri pensierini omofobici, nessuno ve lo impedisce. Omofobi, transfobici, cazzialtrui fobici, nessuno vuole entrare nella vostra testa, anche perché il vuoto potrebbe toglierci il fiato.

Voi potete continuarla a pensare come vi pare, che i gay vi fanno orrore, che la terra è piatta come un disco dei Matia Bazar, che i vampiri sono tra noi e Fontana ne è la prova. L’unica cosa che vi chiediamo è approvare una legge che punisca chi va in giro a pestare e insultare chi fa scelte sessuali diverse dalle proprie. Lo dico anche a te picchiatore. La prossima volta che sentirai lo stimolo di chiudere la mano a pugno indirizzala al centro delle tue gambe. E tu pensaci Supersimo (Simone Pillon, ndr) noi difenderemo sempre la tua libertà di opinione P ma tu aiutaci a difendere la libertà di tutti di esprimere la propria sessualità senza la paura di prendersi una mazzata sul cragno. Perché gli unici colpi che vogliamo vedere in giro sono quelli di fulmine. P.S. Sappi Pilli che io in fondo ti voglio bene Pilli. Nel mio intimo c’è Pilli”.

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