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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Littizzetto sull’affossamento del Ddl Zan: “La società è più avanti di voi, fate con comodo noi vi aspettiamo qua”

L’intervento a “Che tempo che fa”

Luciana Littizzetto, nella settimana in cui il Senato ha bloccato il DDL Zan, affronta con decisione, durante la sua partecipazione a Che tempo che fa di domenica 31 ottobre, questo tema così dibattuto e di grande attualità. "Mi piaceva questo applauso finale”, attacca Littizzetto partendo dagli applausi ricevuti per il suo sketck della serata.

La comica torinese aveva parlato delle offerte speciali che spesso sono degli specchietti per le allodole per i consumatori, un’altra piaga proprio come i call-center che chiamano a tutte le ore per proporre offerte e che non ci sono mai quando ne ha bisogno il cliente.

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Aveva poi letto una simpatica serie di domande rivolte a Piero Angela, facendo i suoi auguri al divulgatore torinese che a 93 anni parlerà nel suo programma di sesso e amore.

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Proprio nella parte conclusiva della sua performance è arrivato l’intervento sul tanto discusso affossamento da parte da parte del Senato della legge Zan:

“Volevo dire che questo applauso era bello, era sincero e non mi è piaciuto questo applauso qua, quello che abbiamo visto al Senato qualche giorno fa. Io pensavo fosse un posto pieno di probiviri e non la Curva Sud di uno stadio. Si vede che la compostezza non fa più parte del corredo di un senatore”, dice Luciana.

"L'applauso è partito per festeggiare l'affossamento del Ddl Zan, la legge contro l'omotransfobia. In quest'anno in cui l'Italia vince in tutto il mondo anche nel Mondiale di pasticceria purtroppo perdiamo in casa e perdiamo nella gara più importante, quella di far sentire tutti uguali e tutti rispettati", sottolinea Luciana.

"Mi spiace perchè questo disegno di legge era forse pieno di imperfezioni, ma bastava mettersi d'accordo e modificarlo. Poi era una legge per dare diritti in più non per togliere, per tutelare la diversità e l'inclusione.

Pillon spillava gioia da tutti i pori aveva il farfallino spanato come una corolla di crisantemo mancava gli si staccasse dal petto e gli si posasse sull’inguine come la farfalla di Belen.

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Ma almeno lui è coerente, è sempre stato contrario alla legge e ci ha messo la faccia. Io non sopporto quelli che dicono ero d’accordo sul principio ma c’era un dettaglio che non mi quadrava così ho votato contro. Non sto parlando di Renzi che era in Arabia Saudita che come si sa è il faro dei diritti civili di questo pianeta. Se mi chiedi due posti dove mi sento libera quelli sono Amsterdam e Riad.

Io dico gli altri, quelli che hanno votato no mentre un minuto prima dicevano sì. Quelli che sono a favore delle leggi civili solo il giorno del gay pride o il giorno prima delle elezioni. Sentire queste discussioni di fino su quel qualcosa che non quadrava mi stupisce perché quando ci sono da prendere i soldi della finanziaria i senatori piazzano dentro la qualunque sui diritti invece si trasformano in ‘precisetti’ che vanno a vedere il pelo nell’uovo con il microscopio del Cern.

Le leggi già ci sono e le tutele pure, perfetto. Allora facciamo una cosa rivoluzionaria. Inseriamo l’educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, obbligatoria, anche per i più piccoli perché è da lì che parte tutto, tuttissimo da qui.

L’unica cosa che mi consola è che intanto la società è più avanti di voi. Quei diritti sono nella testa della maggioranza delle persone per cui potremo dirvi: Carissimi, fate con comodo: noi vi aspettiamo qua”, ha chiuso il suo intervento la comica torinese tra gli applausi dello studio di ‘”Che tempo che fa”.

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