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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“Non si può più dire niente, così viviamo male, sempre incazzati”: l’intervento di Luciana Littizzetto

A Che tempo che fa

Una lettura ironica dell’attualità e un invito a prendere la vita con più leggerezza. Luciana Littizzetto, nel suo ultimo intervento a ‘Che tempo che fa’, dopo aver suscitato l’ilarità generale per il suo ingresso vestita da topa che ha scomposto anche il Prof.Burioni, si è complimentata con Fabio Fazio per l’intervista a Obama. Poi ha voluto dire a suo modo la sua sulla situazione politica in Italia, sintetizzando l'arrivo di Mario Draghi con una battuta. “Non abbiamo una democrazia parlamentare, abbiamo una caldaia: ogni tanto abbiamo bisogno di un tecnico.”

Il suo monologo conclusivo come sempre si conferma una delle parti più attese del programma. La scorsa settimana la comica torinese si era concentrata sui vaccini lanciando un appello alle case farmaceutiche di tutto il mondo.

Questa volta Lucianina si concentra su quanto, negli ultimi anni, sia diventato più difficile il mestiere di comico visto l’aumento della quantità di cose che non si possono più dire. L’esilarante classifica porta a un’amara conclusione.

1) “Non puoi dire che la gazza di Rossini è ladra perchè bisogna aspettare il terzo grado di giudizio se no si incazza;

2) non puoi più dire che il fidanzato che ti cornifica è un verme, perchè gli anellidi si offendono e gli animalisti si incazzano;

3) non si può più dire che le mantidi sono religiose, perchè ci saranno anche quelle atee che vanno rispettate se no si incazzano;

4) non puoi più dire di una grappa che è invecchiata di 30 anni, devi dire che ha 30 anni in più ma li porta bene se no si incazza.

5) non puoi più dire profumato come una rosa, perchè la lobby dei bergamotti va giù di testa e si incazza;

6) non puoi più dire a qualcuno sei fuori come un balcone, perchè anche i balconi hanno la loro dignità e si incazzano.

7) non puoi dire che il cactus è una pianta grassa, perchè è body shaming e tutte le piante in sovrappeso poi si incazzano.”

“Ma sai quante cose potevamo dire una volta e adesso non possiamo più perché si incazzano? Non si può più dire niente. Ci hanno insegnato ad offenderci per ogni cosa. Ma così viviamo male. Sempre incazzati. E smettiamo di ridere. E diventiamo fragili, fragili come un gattino di vetro storto. Ma non di Murano.”

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