rotate-mobile
IN TV

Littizzetto, elezioni Mattarella: "Chi ha scritto nomi a cacchio? Siete degli idioti"

La comica torinese interviene su quella che considera una mancanza di rispetto

C’è anche Luciana Littizzetto a commentare la rielezione di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica. La comica torinese, nell’ultima puntata di “Che tempo che fa", andata in onda ieri sera, domenica 30 gennaio su Raiuno, oltre a scherzare sul gravoso impegno che attenderà il capo dello stato, alla fine scelto per restare per altri sette al Quirinale, ha voluto stigmatizzare il comportamento di quei grandi elettori che, nel momento in cui non dovevano indicare nessun candidato per ragioni di strategia elettorale, hanno scelto di scrivere nomi di personaggi popolari o di fantasia, rompendo il rituale dell’elezione presidenziale. A loro è andata la consueta letterina della settimana scritta da Luciana.

“Mi rivolgo a voi, senatori, deputati e grandissimi elettori che avete scritto nomi a cacchio tipo Tom e Jerry sulla scheda. A parte che Tom e Jerry erano più furbi, di voi, questo è inconfutabile, ma vi dico: cretini. Immani balenghi scarsi di mente. Faccine di fango, ossi di seppia, e testoline vuote neanche buone per fare il brodo. Musi di rapa.Mi rivolgo a voi onorevoli che avete scritto sulla scheda per tre giorni consecutivi: Valeria Marini, Amadeus, Totti e Bruno Vespa. Come vi siete sentiti poi? Vi siete sentiti ispirati? Vi siete sentiti umoristi come Flaiano? Bene non lo siete. Siete degli idioti.

Come quelli che scrivono sui muri ‘Mara se fossi un tappeto ti sbatterei’. Pensate forse che la gente rida? No vorrei sapere. Pensate che i vostri elettori si spancino dalle risate? Che riuniscano la famiglia davanti alla tv coi pop corn in mano per sentire Fico che legge il risultato del vostro genio?

No. Non ridiamo per niente. Anzi. Ogni volta ci gonfiano le vene del collo, e ci viene il desiderio forte di mandarvi a fare cose in zone del corpo malfamate. Esimi onorevoli. Ma ve lo devo dire io che sono un saltimbanco che quello dell’elezione del Presidente della Repubblica è un momento sacro, altissimo, è uno dei momenti più alti di un Paese civile…non potete buttare tutto in caciara sempre. E’ come se, durante il Conclave, un cardinale scrivesse sulla sua scheda “Don Backy” o “Don Matteo”…Voi per primi siete stati eletti, che viene dal latino electus, participio passato di eligere: cioè prescelti, quelli che devono portare la dignità e l’eccellenza.Voi dovete essere meglio di me, non pirla come me. Se volete fare i comici andate a Zelig, non a votare il Presidente. Siate seri…SERI. Pensate al futuro del Paese, che fare gli scemi ci pensiamo noi.”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Littizzetto, elezioni Mattarella: "Chi ha scritto nomi a cacchio? Siete degli idioti"

TorinoToday è in caricamento