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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Littizzetto difende la legge sull'aborto e attacca Gasparri: “Come fai a saperlo meglio di una donna?”

La letterina a “Che tempo che fa”

C’è anche Luciana Littizzetto tra le personalità che sono scese in campo per difendere la legge 194 del 1978 sull'interruzione volontaria di gravidanza. Nei giorni scorsi il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, aveva depositato un disegno di legge per la modifica dell'articolo 1 del codice civile in materia di "riconoscimento della capacità giuridica del concepito", per riconoscerla ancor prima della nascita. L'articolo 1 del codice civile dice che: "La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita". Il ddl di Gasparri, invece, punta al riconoscimento della capacità giuridica prima della nascita, già al momento del concepimento.

Ieri, domenica 23 ottobre, nel suo intervento a “Che tempo che fa” la comica torinese ha voluto rispondere al senatore forzista con una delle sue letterine:

"La legge 194, è quella che garantisce il diritto all’aborto, e sottolineo, Non invita a farlo.  E’ una legge del 1978, nata da un referendum, è una buona legge ma se cominci a metterci mano e a svuotarla perde il suo equilibrio e crolla.  Dare il riconoscimento giuridico al feto significa che sia la donna che il medico potrebbero essere accusati di omicidio. Non è una quisquiglia Gaspy.. E’ piuttosto una semplice, affettuosa picconata ad un diritto che tante lotte e tante pene è costato alle donne. Caro Maurizio che sei maschietto, come fai a sapere meglio di una donna cosa è bene o non è bene fare? È come se un pipistrello volesse insegnare ad un delfino a nuotare. O un cavallo spiegasse a un’anatra come fare per volare. La 194 è una legge che allarga i diritti e non li restringe, che non toglie nulla a chi l’aborto non lo vuole fare e concede la possibilità a chi invece non vede altra strada.  Chi siamo noi per giudicare una scelta così dolorosa? Come posso sapere io come si sente una donna violentata che porta in grembo il frutto di quello strazio? Come posso sapere io come si sente una donna alla quale il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza? Come posso sapere io come si sente una ragazzetta di 15 anni che cercava amore e si è ritrovata mamma per errore? Come posso sapere io come si sente una donna sola, senza soldi, magari con altri figli che già non riesce a sfamare.  E come posso sapere io come si sentono un sacco di altre donne che scelgono di non essere mamme per chissà quali motivi. Non lo so. Ma una cosa la so.  So che basta un attimo Gaspy per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza.  Quindi lo dirò forte e chiaro: la 194 non si deve toccare. Perché la 194 non è mia, non è tua, non è né di destra né di sinistra, la legge 194 è di tutte le donne.  Grazie mille Gaspy per avermi ascoltato, spero che questo sia solo il primo giorno di mille giorni di te e di me. Per sempre tua. Lucianina.

P.S. E il bello è che dopo aver fatto imbufalire tanta gente hai detto: “lo so che tanto non passa, l’ho fatto come atto di bandiera”. Tanto per mettere le mani avanti e far capire a tutti che passerai il tempo a cercare di smantellare i diritti acquisiti. Non ce la farai, grande Gaspy.

P.P.S. ciao Fabio, è stato bello lavorare con te

PPPS: Invece già che ci sei: perché non proponi di fare una sana educazione sessuale e sentimentale a scuola, fatta bene, diretta, senza pruderie? 

In questo modo calerebbero anche le malattie sessualmente trasmissibili, che colpiscono soprattutto i più giovani e sono davvero un problema".

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