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Mercoledì, 24 Aprile 2024
IL RICORDO

Lapo ricorda il nonno Gianni Agnelli: "Sei sempre stato il mio supereroe”

A vent’anni dalla morte il ricordo del nipote sui suoi social. Anche il Sindaco Lo Russo dedica un pensiero all’Avvocato

Sono passati vent'anni dalla morte di Gianni Agnelli, mancato il 24 gennaio 2003. Oggi il nipote, Lapo Elkann, secondogenito di Margherita Agnelli e del giornalista e scrittore Alain Elkann, fratello di John Elkann e di Ginevra Elkann, ricorda così il nonno in un messaggio sui suoi canali social. “Sei sempre stato il mio Supereroe e lo resterai per sempre. Non c’è giorno in cui non senta la tua mancanza, ma so che da lassù sei il mio più grande angelo custode”, scrive Lapo.

Tra le persone c'è chi ricorda L'Avvocato così: “Uomo di altri tempi, immenso”, “Manca tanto anche a me e ogni giorno in casa nostra lo pensiamo e gli rivolgiamo un pensiero”.

Tantissimi sottolineano l’amore che aveva per la Juventus e chiedono che siano lui e il fratello John Elkann a difendere la squadra bianconera dopo la penalizzazione di 15 punti per il processo plusvalenze.  C’è chi scrive: “La Juve era l’amore della sua vita, difendete questo amore ora più che mai”, “Lui amava quella maglia, lui amava la Juve, lui è stato un vero presidente. Proprio per questo tu e tuo fratello avete il dovere di combattere, per noi, per lui, per questa gloriosa maglia. Fino alla fine!”, “Agite come avrebbe fatto lui”.

Vent’anni senza Gianni Agnelli, Lo Russo: “Una figura chiave dell’Italia”

“Il 24 gennaio del 2003, esattamente vent'anni fa, ci lasciava Gianni Agnelli.  Personalità di spicco della scena industriale internazionale, per i ruoli ricoperti in Fiat, della politica, che lo ha visto diventare senatore a vita nel 1991, e dello sport, l'Avvocato ha rappresentato una figura chiave nell'Italia del secolo scorso.  La forza della sua figura e i suoi rapporti internazionali hanno rappresentato una risorsa per la Città in molte occasioni:  decisiva è stata la sua collaborazione nel processo che ha portato a Torino le Olimpiadi invernali del 2006.  Il coraggio, la determinazione e l’ostinata volontà di capire dove andava il mondo sono le grandi qualità che Gianni Agnelli possedeva e che tanto hanno influito nella vita di uno dei più grandi torinesi di tutti i tempi e sono state preziose anche per la vita della nostra Città”, scrive il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, sui suoi canali social.

"Sono trascorsi 20 anni da giorni difficili da dimenticare. Mai, in Piemonte, avevo visto così tante persone sentire il bisogno di testimoniare la propria vicinanza e rispetto nei confronti di qualcuno. Nel freddo di una mattina di fine gennaio, un fiume umano di persone di ogni età in coda fin dalle prime luci dell’alba davanti alla camera ardente allestita al Lingotto, per rendere omaggio a un uomo che, facendo la storia del Piemonte, ha fatto anche quella del nostro Paese", così si apre il lungo post con cui il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha voluto ricordare Gianni Agnelli.

"Sapere che la Regione Piemonte e il Comune di Torino hanno stretto una partnership con Stellantis per insediare a Mirafiori il primo hub europeo del riciclo credo lo avrebbe reso orgoglioso. Perché l’eredità più importante è quella che getta le basi per costruire il futuro", ha sottolineato.

“È ben strano che a Torino non vi sia una strada o una piazza dedicata al Senatore Gianni Agnelli. Non credo sia una rimozione, probabilmente per intere generazioni di torinesi Agnelli e la Fiat erano percepiti come un tutt’uno con la nostra città e non serviva una qualche intitolazione, bastava guardare il Lingotto o la grande Mirafiori, veri “monumenti” di quella che è stata la più importante manifattura industriale italiana", ha detto il vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte, Daniele Valle (PD).

" A vent’anni dalla scomparsa dell’Avvocato forse è giunto il momento di rendere omaggio all’Avvocato dedicandogli un luogo della nostra città, sia esso un giardino o una piazza o una via. Perché come torinesi dobbiamo essere orgogliosi di quello che Gianni Agnelli ha rappresentato in un periodo storico che ha visto Torino prima affermarsi come capitale dell’auto poi costretta a fare i conti con la globalizzazione, il superamento del fordismo e del modello della one company town e l’esaurirsi del capitalismo familiare. Un orgoglio che credo possa essere condiviso anche da chi Agnelli lo ha combattuto dall’altra parte della barricata, nelle lotte sindacali, perché quel luogo di conflitto che è stata la Fiat rappresenta un insostituibile patrimonio anche per la sinistra e per il movimento operaio. Per questo la figura dell’Avvocato resta, a vent’anni di distanza, un punto di riferimento nella complessa ricerca di una nuova identità ed una nuova vocazione per la nostra città”, ha concluso.

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