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Martedì, 23 Aprile 2024
IL CASO / Chivasso

Selvaggia Lucarelli su Khaby Lame: “Il tiktoker più triste del mondo ha rotto con il manager, rischio guerra in tribunale”

"Khaby non si è neppure comprato una casa", svela la giornalista nel suo podcast. "Chissà che questa volta non debba spiegare che la felicità è più complicata del successo"

"La favola bella del ragazzo senegalese che vive nelle case popolari e solo ad agosto ottiene la cittadinanza italiana diventando l’eroe del web e del riscatto ha preso una piega triste. Una piega simile a quella di tante storie di successo soprattutto online che bruciano tutto e tutti troppo in fretta, spiegando bene a inesperti e a esperti come i follower non facciano la felicità.".

A raccontare l’ultimo difficile periodo che sta vivendo Kkaby Lame è Selvaggia Lucarelli. La nota giornalista, ha dedicato una puntata del suo podcast quotidiano, “Il Sottosopra”, al tiktoker di Chivasso, diventato il più seguito al mondo su Tik Tok grazie alle sue video reaction. Khaby, 22 anni, nato in Senegal ma cresciuto nella città alle porte di Torino, come ricorda Lucarelli, fino al 2020 “ha una vita modesta, il papà è in cassa integrazione, la mamma fa la casalinga, lui fa il controllo numerico in una fabbrica di filtri”.

La svolta arriva durante il lockdown: Chiuso in casa, più o meno come tutti noi, inizia a confezionare dei video divertenti per Tik Tok e Instagram, con questa mimica facciale che sostituisce le parole e che poi l’ha reso famoso. Il fatto che i suoi video non contengano parole fa sì che i suoi contenuti inizino a girare ovunque. Oggi Khaby è il creator più seguito al mondo e ha 152 milioni di follower, della serie Chiara Ferragni scansate”, sottolinea la giornalista.

Lucarelli ricorda in particolare un’intervista dove Lame, un anno e mezzo fa, le aveva detto: “Sono cresciuto nelle case popolari, nonostante quello che la gente pensa sono belle, ho avuto tutto. Era pieno di ragazzini come me, ognuno con i suoi problemi certo, ma eravamo tanti amici in un cortile, in un posto dove non ho mai avuto problemi di razzismo, perché eravamo calabresi, siciliani, marocchini, napoletani, albanesi, tutti uguali, ci siamo sempre aiutati tra di noi, c’è stato un legame speciale”.

Selvaggia Lucarelli si sofferma particolarmente sulla gestione della fama, ricordando come “a gestirlo fin dai primi passi c’è stato Alessandro Riggio, torinese, manager di alcuni influencer, amico di molti calciatori famosissimi, l’uomo ombra di Khaby negli ultimi due anni”.

“Nessuno ha mai parlato con Khaby direttamente. Giornalisti, le grandi piattaforme online, quando si doveva proporre un accordo commerciale, sono sempre passate attraverso Alessandro Riggio. Lo stesso Riggio parlando di Khaby ha dichiarato a Fortune, che quest’anno sarà vicino a guadagnare 10 milioni di dollari grazie alle attività sui social media. Poi ha raccontato che Hugo Boss ha recentemente pagato Lame 450.000 dollari per partecipare alla sfilata della settimana della moda di Milan e che un importante studio di Hollywood ha recentemente pagato Lame 750.000 dollari per un video su Tik Tok. Insomma, una fortuna accumulata secondo le parole di Alessandro Riggio”, ricorda Lucarelli.

La giornalista, sempre ricordando l'intervista a Khaby, si sofferma sulla risposta di Lame che le aveva detto di "non aver paura di essere usato da qualcuno ora che è famoso, perchè ho il mio pitbull, Alessandro".

“Gli avevo poi chiesto se fosse felice, mi aveva risposto, sì, ma io lo ero già prima, sono sempre stato felice, non è che essere il primo le cose mi cambino. I soldi e la fama non fanno la felicità. Si dice sempre lo so, ma è vero, mi aveva risposto Khaby. Forse questa malinconia di fondo con cui Khaby Lame dimostrava di avvertire con un certo distacco tutto quello che gli stava capitando è stata in qualche modo profetica”, racconta.

Selvaggia Lucarelli svela poi come “da tempo nell’ambiente si rincorrono voci di un Khaby meno felice che ai suoi esordi, in una grande casa a Milano in cui vive o viveva con il fratello e lo stesso Riggio. Ha comprato casa ai suoi genitori, realizzando il suo grande sogno di occuparsi di loro e ha continuato a confezionare video di successo. Però, qualcosa, negli ultimi tempi, nel suo rapporto con il suo inseparabile amico e manager Alessandro Riggio, si rompe. Il fratello di Khaby, quello tra i vari fratelli che lo segue più da vicino e vive con loro, lo vede sempre più dipendente dalle decisioni di Riggio, sempre più succube. Gli dice di svegliarsi, di reagire, ci sono poi dei conti economici che non tornano e iniziano dubbi e accuse reciproche”, svela.

“Chi conosce Khaby – dice Lucarelli - che in questo momento si trova a Dubai dice che ora il creator più famoso al mondo è molto infelice, considerava il suo manager un fratello e sta soffrendo moltissimo la delusione e il distacco da Alessandro che è stato con lui in questi anni. Questo, infatti, è solo l’inizio. Khaby e Riggio si starebbero preparando a una guerra in tribunale visto che Riggio sostiene di avere più di una ragione in questa storia”, rivela.

 Lucarelli conclude dicendo di aver chiesto alla persona amica di Khaby se almeno si fosse sistemato in questi due anni di successo mondiale e di aver ricevuto come risposta un no. “Non si è neppure comprato una casa, ha preso solo casa ai suoi genitori perché ha un cuore buono, ma non ha molto da parte purtroppo. Tutti questi soldi che avrebbe dovuto guadagnare non si sa dove siano finiti, se li ha spesi, se qualcuno li ha spesi per lui”.

Lucarelli dice in chiusura di podcast di aver contattato Riggio per una replica ma di non aver avuto risposta dall’interessato. Alla fine fa un invito anche a Khaby Lame che continua a fare video per i suoi 150 milioni di follower: “Come accade negli altri suoi video le parole per lui sono di troppo, ma chissà che questa volta, la prima, non debba stravolgere il suo format e dire qualcosa per spiegare quanto la felicità sia una faccenda un po’ più complicata del successo”.

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