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Kevin Spacey premiato a Torino con la stella della Mole: "Il Museo del Cinema ha avuto le palle di invitarmi"

Oggi la sua Masterclass al Museo del Cinema. In serata la proiezione di America Beauty al Cinema Massimo

È Kevin Spacey la nuova Stella della Mole. Oggi, lunedì 16 gennaio, il due volte premio Oscar, per American Beauty e I soliti sospetti, è stato omaggiato al Museo Nazionale del Cinema di Torino che ha la sua sede nel simbolo della città, la Mole Antonelliana. Spacey, che deve la sua fama anche a dei veri e propri classici degli anni '90 come Se7en, L.A. Confidential, Glengarry Glen Ross e The Negotiator, è stato premiato nell’Aula del Tempio.

A fare gli onori di casa è stato il presidente del Museo nazionale del cinema, Enzo Ghigo, che ha consegnato il prestigioso riconoscimento insieme a Vittorio Sgarbi, sottosegretario  del Ministero della Cultura (Mic). La cerimonia si è aperta con un minuto di silenzio per Gina Lollobrigida, che è mancata nel pomeriggio odierno. 

"Il cinema coincide con la vita, mentre la grande arte del passato manteneva una distanza tra sé stessa e la realtà. Quindi non posso che compiacermi nel dare un premio, la mia fiducia e considerazione a un artista che ha fatto coincidere le due cose. È bello che in un momento di difficoltà della sua carriera, Franco Nero abbia concesso una parte a Kevin Spacey in un suo film. Gli attori vivono del cinema che li rende immortali. L’uomo è mortale, mentre l’attore che stiamo per premiare è immortale e vivrà per l’eternità nei suoi film che continueremo a vedere per il tempo che ci verrà concesso di vivere", ha sottolineato Vittorio Sgarbi.

Spacey è particolarmente legato a Torino. Questa Masterclass è la sua prima uscita pubblica dopo l'assoluzione negli Stati Uniti. "Ho avuto la fortuna di girare per 40 anni cinema, ricevendo in cambio solo gentilezza e apprezzamento. Oggi, premiando me, premiate tutte le persone che hanno reso possibile questa mia carriera", ha detto in apertura del suo discorso. Poi, ha tirato una vera e propria bordata: "Il Museo del Cinema ha avuto 'le palle' (detto in italiano, ndr) di invitarmi per ricevere questo premio".

Si è successivamente commosso mentre ringraziava il manager e compagno  Evan Lowenstein che non gli ha mai fatto mancare il suo sostegno, spronandolo nei momenti più difficili.

Kevin Spacey ha poi tenuto un'attesissima Masterclass durante la quale sono state revocate le tappe più importanti della sua carriera, con i personaggi più conosciuti dal pubblico, da  Keyzer Söze a John Doe, passando per Jack Vincennes, Lester Burnham, Mel Profitt e Lex Luthor.

Alle 20.30 al Cinema Massimo (Sala Uno) farà un'introduzione alla visione di American Beauty di Sam Mendes, uno tra i film di maggiore successo che hanno costellato la sua fortunata carriera. Si chiuderà così il suo soggiorno torinese che era cominciato con qualche giorno di anticipo. Kevin Spacey era stato avvistato nel centro di Torino già nei giorni scorsi, al Caffè Torino in Piazza San Carlo. 

Ieri, domenica 15 gennaio, era allo Stadio Grande Torino dove ha assistito al match tra il Torino e lo Spezia. Spacey era già tornato nella nostra città  l'anno scorso, quando  aveva visitato il museo in forma privata ed era rimasto molto colpito dalle collezioni di precinema e dall’architettura della Mole Antonelliana.

Spacey, coinvolto sull'onda del caso Weinstein, è stato assolto da una pesante accusa, ma ha altri procedimenti attualmente in corso sempre per molestie sessuali. "Vivo la mia vita ogni giorno, vado al ristorante, incontro le persone, guido, gioco a tennis, ho sempre incontrato persone generose, genuine e compassionevoli", aveva detto oggi all'ANSA.

 "Quello che si vede nei media non è la vita vera, non mi sto riappropriando della vita pubblica perché non l'ho mai lasciata", ha aggiunto. "Sarò grato per tutta la vita a Franco Nero per avermi fatto tornare sul set, per avermi offerto un film quando tutti gli altri avevano paura. Il ruolo non ha importanza, importante è il suo gesto, quello che ha fatto in un momento particolare per la mia vita. Mi ha chiamato e mi ha detto 'indipendentemente da tutto' voglio che tu sia nel film e questo non solo come persona ma come attore ha significato moltissimo", ha detto ancora l'attore parlando del primo ruolo che lo ha riportato sul set, L'uomo che disegnò Dio, seconda regia di Nero.

In sua difesa era già intervenuto anche Vittorio Sgarbi in una intervista all'Ansa: "Quelle di questi giorni sono polemiche davvero inutili. Non è stato giudicato colpevole e nel processo intentato dal collega Anthony Rapp non è che in cambio della propria disponibilità sessuale volesse una parte in un film di Spacey, non c'era servitù di potere per fare carriera, come per il #MeToo. Luxuria mi ha scritto e come lei altri del mondo gay dicendosi d'accordo con me. Mi sento più tranquillo con l'appoggio di queste posizioni".

Proprio Vladimir Luxuria, direttrice del Lovers Film Festival, era presente tra il pubblico di oggi per ascoltare la lezione magistrale di Spacey.

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