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L’isola di calore su Torino "buca" la nebbia in Piemonte: perché sabato è successo

La spiegazione del meteorologo

Sabato 20 novembre tutta la pianura piemontese è rimasta immersa all’interno di un possente strato di inversione termica con nebbie fitte e nubi basse persistenti.

Soltanto la città di Torino è riuscita ad avere qualche ora di sole grazie ai flussi di calore turbolenti che contraddistinguono le ore centrali del giorno che sono riusciti a ridurre la condensazione del vapore acqueo a contatto con il suolo e a dissolvere lo strato nebbioso. Nelle zone appena adiacenti, dove la temperatura è rimasta più bassa, la coltre nebbiosa non è stata in grado di dissolversi. Per questo dal satellite si vede un ‘buco’.

Andrea Vuolo di Meteo in Piemonte spiega così la situazione, che definisce estremamente didattica, presentatasi nelle aree più decisamente urbanizzate di Torino.

“Questi flussi di calore turbolenti risultano più accentuati nelle aree urbanizzate all’interno del Planetary Boundary Layer, ovvero lo strato limite atmosferico più influenzato dalle caratteristiche superficiali del suolo. Probabile, anche, una locale brezza da Est-Nordest discendente dalle colline del Po, caratterizzata da una modesta compressione del flusso d’aria sotto i 500 metri di quota (e quindi proprio intorno alla quota limite dell’inversione termica), che ha così favorito il dissolvimento temporaneo delle nubi basse e della nebbia negli strati d’aria sottostanti. Insomma, anche oggi, la micro-meteorologia locale ci ha insegnato qualcosa di nuovo.”

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