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Venerdì, 19 Aprile 2024
Eurovision

"Thanks Maneskin, Eurovision in Turin": il tormentone del gruppo torinese conquista il web

Una parodia riuscitissima

Molto difficilmente diventerà l’inno ufficiale dell’Eurovision ma ‘Eurovision a Turin’ degli Eugenio in Via di Gioia ha già raggiunto l’obiettivo del gruppo torinese. La loro personalissima sigla di Eurovision 2022, già dal primo ascolto, non esce più dalla testa creando quell’atmosfera galvanizzante e campanilista espressa dal gruppo nel commento al post: “Andiamoci a prendere sto Eurovision. Si gioca in casa”.

Il ritmo dance, trascinante, fa da base a un minuto e mezzo di luoghi comuni, mixando l’inglese, la lingua ufficiale dell’Eurovision, con il piemontese. La canzone inizia scandendo il tempo con l’internazionale ‘one-two-three’  e prosegue in dialetto con la ricostruzione dell’assegnazione a Torino di questo grande evento musicale internazionale.

“Ecco coma l’è andaita”, dicono gli Eugenio in Via di Gioia prima di ringraziare i fautori di questa impresa, i Maneskin, che vincendo il Festival di Sanremo 2021 e conquistando la vittoria all’Eurovision ci hanno fatto diventare il Paese ospitante.

 Il loro inno-parodia inizia con la presentazione stereotipata dell’Italia e di Torino: “One Maneskin Eurovision Italy, Everybody want to see Mafia pizza e mandolì, One Maneskin Eurovision Italy everybody want to see how is beautiful Turin".

Si parte poi con l'elenco dei vanti cittadini culinari e non solo: "Here is the mole, here was the King, pannacotta with grissini, agnolotti del plin". Si prosegue con la Bagna Cauda e il bicerin per poi passare alla Juventus, al Torino, la Sindone, lo smog, il Parco del Valentino.

Gli Eugenio in Via di Gioia giocano poi sulle consapevolezze di ogni torinese: “I know that Rome is bigger, there is water in Venice, Milano is richer and Torino is crazy”.

“Lo so che Roma è più grande e che c’è l’acqua a Venezia, Milano è più ricca, Torino è più folle”. Poi un vero e proprio appello per una città che vuole sfruttare questa ribalta mediatica: "Ferragni come to visit Musei Egizi cause we want be famous like Uffizi".

Nell’inno-parodia si sottolinea come “Tutti vogliono vedere” le macchine Fiat, i tram, i turet, il Po, i gianduiotti, i tomini.

Si scherza sul finale su alcune usanze del luogo dall’ospitalità “Do you want some savoiardi”, Miraflowers A**O Guaddi?, per concludere con alcuni dei più noti personaggi torinesi nel mondo.

Dal primo gabinetto di Stato con Cavour e Garibaldi, si passa a Umberto Tozzi, Farinetti, Lapo Elkann, Gabry Ponte e Carla Bruni, Alessandro Barbero, Buscaglione, Rita Montalcini e Rita Pavone.

Passato e presente si mischiano in chiave ironica in un risultato esilante. Tutto da vedere e da ascoltare.

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