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LA MAGIA DEGLI EUROPEI

Dallo sport di Harry Potter alla realtà: i torinesi agli europei di quidditch

Parteciperanno all'europeo per club che si terrà il prossimo giugno in Irlanda

1500 squadre nel mondo, senza contare quelle che continuano a nascere. Il quidditch, venne inventato dalla penna di J.K.Rowling, ma non è più soltanto lo sport di Harry Potter, il frutto di una fantasia letteraria che ha avuto una grande diffusione grazie alla sua trasposizione cinematografica. Dal 2005, infatti, un gruppo di studenti ha studiato il regolamento di base e, eliminando gli elementi impossibili da riprodurre nella realtà, ha reso il quidditch un vero e proprio sport.

Il quidditch, da Harry Potter alla realtà

Dopo i primi passi, mossi nel Middelbury College nel Vermont, Stati Uniti,  nel 2010 nacque anche la International Quidditch Association. Questa disciplina sportiva, oltre alla saga di Harry Potter, si ispira a rugby, pallacanestro, ma anche alla palla avvelenata.

Durante una partita di quidditch, proprio come nella saga del maghetto, è previsto l'uso di cinque palloni, una pluffa, tre bolidi e un boccino.

Si gioca su un campo regolamentare di forma rettangolare e vicino alle due estremità sono presenti tre anelli dove si devono segnare i punti della propria squadra. Si può fare punto sia da davanti che da dietro uno degli anelli che sono posti ad alezze diverse, ma hanno lo stesso valore a livello di punteggio. Ognuno vale 10 punti.

Le squadre schierano durante la partita sette giocatori, un portiere, tre cacciatori, due battitori, un cercatore. I giocatori hanno fasce di colori differenti e le indossano sulla fronte per distinguersi a seconda dei diversi ruoli.

Il portiere difende gli anelli e deve impedire  di fare punto ai cacciatori della squadra avversaria, che devono segnare negli anelli dei loro rivali e aiutare il proprio portiere a difendere i suoi.

I battitori giocano con i bolidi e devono eliminare gli avversari, mentre i cercatori, che entrano in campo al diciottesimo minuto, giocano con il boccino, una persona che ha una pallina da tennis nei calzettoni. Se riescono a catturarlo totalizzano 30 punti e pongono fine alla partita.

I torinesi nel Dna Quidditch all'European Cup

In questo sport reale, nato dalla fantasia di J.K. Rowling, la squadra dei DNA Quidditch ha staccato il pass per l’European Quidditch Cup. Dopo la qualificazione nel torneo che si è svolto a Brindisi sabato 12 e domenica 13 marzo, ora saranno tra i protagonisti della rassegna continentale che si terrà in Irlanda a Limerick sabato 4 e domenica 5 giugno e competeranno con alcune tra le più importanti squadre del continente.

La formazione dei DNA Quidditch è composto da 12 elementi di Modena e Torino. Al momento i giocatori di Torino fissi all’interno del roster sono quattro: Walid Benfadel, ha cominciato nel 2014 e ha giocato più volte all'interno della nazionale e a diversi europei. Principalmente fa il cacciatore ma è anche portiere e battitore. Davide Maniscalco, impegnato nel quidditch dal 2013, ha partecipato anche lui a diverse competizioni nella nazionale e a livello europeo. Il suo ruolo è il cacciatore e a volte gioca anche come portiere. Francesco Caruso ha iniziato nel 2019 e il suo ruolo principale è il portiere ma anche il cacciatore. Giorgia Rodella che ha esordito nel 2017, ha giocato un europeo. Il suo ruolo principale è battitrice. Ci sono anche Stefania Mariotto, che ha iniziato quest’anno e gioca come cacciatrice, ma non era
a Brindisi a causa di un infortunio, e Pietro Bonelli, che ancora non ha disputato nessuna competizione ufficiale.

Sono tutti pronti a vivere la magia dell'European Cup.

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