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Perché si dice: “A l’ha un bel bèch”

Dal dialetto piemontese: modi di dire, perle di saggezza

Si pronuncia come si scrive: “A l’ha un bel bèch” e letteralmente si traduce in “ha un bel becco”. Questa espressione indica un comportamento che è l’esatto contrario di quel luogo comune “piemontesi falsi e cortesi” con il quale spesso vengono additati gli abitanti di questa regione. L’accusa in questo caso è quella di nascondere dietro ad una cortesia di facciata le intenzioni reali, i veri pensieri ed anzi, di camuffarli, falsificarli. Si tratterebbe di un comportamento astuto, scaltro, cose di macchiavellica ispirazione.

“A l’ha un bel bèch” sottolinea proprio l’atteggiamento opposto: il massimo della sincerità, dell’impudenza, dell’audacia. Ma anche della sfrontatezza, della maleducazione, della totale mancanza di rispetto o di considerazione per l’altra persona. Nessun pelo sulla lingua. Nessun calcolo di convenienza, di opportunità,  di ossequio. Ma anche nessuna considerazione per l’altro. Il massimo della libera espressione del proprio pensiero senza alcuna valutazione del rischio. 

Si usa spesso per indicare l’arguzia di un bambino di cui si invidia il coraggio, l’incoscienza e la fanciullesca ingenuità.  

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