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Giovedì, 25 Aprile 2024
NEI LUOGHI PIU' IMPERVI

Perché ci sono le croci sulle nostre montagne? C’è più di una risposta

Dalle radici religiose al raggiungimento di un obiettivo

Tanti camminatori torinesi conoscono molto bene la croce bianca sul monte Musinè, la montagna delle Alpi Graie, una delle più vicine a Torino, da cui dista appena 12 chilometri in linea d'aria, alta 1.150 m s.l.m.

Si trova all'inizio della Val di Susa e interessa i comuni di Caselette, Almese e Val della Torre. Alta 15 metri da terra è di cemento armato, venne eretta nel 1901 e restaurata nel 1991. Ha un basamento di 3,20 metri a forma di cubo e richiese il lavoro di tante persone che salirono sulla montagna più volte al giorno per completare i lavori di questa croce monumentale.

Anche quella croce era stata pensata inizialmente in metallo per le celebrazioni dell'anno giubilare del 1900. L'inaugurazione avvenne l'11 novembre dell'anno successivo con le celebrazioni religiose in vetta al Musinè e al santuario di Sant'Abaco e nella chiesa parrocchiale.

La croce sul Musinè fu una testimonianza di fede e di senso di appartenenza alla comunità. Sulla base della croce, inoltre, è presente una piastra dove c'è scritto:  "A perpetuo ricordo della vittoria del cristianesimo contro il paganesimo riportata in virtù della croce nella valle sottostante in principio del secolo IV.", dove viene rievocata la battaglia vinta da Costantino contro Massenzio nel 312, segno di come offra anche un’importante testimonianza dal punto di vista storico.

Sono davvero numerosissime le croci di vetta in cima alle nostre montagne e a quelle di altri Paesi. Ma come è nata questa usanza, quando è stata posizionata la prima croce di vetta sulle Alpi, quali sono le più note nel torinese?

Le croci di vetta, realizzate per resistere alle condizioni estreme dei rilievi alpini su cui sorgono, sono un simbolo religioso molto frequente che testimonia la volontà di avvicinarsi al divino, presente in tutte le culture, come le montagne dell’Himalaya, dove sono presenti numerosi simboli religiosi che ricordano il corpo di Buddha.

Molte croci di vetta vennero piazzate sulle cime delle montagne europee alla fine del secondo conflitto mondiale come simbolo e speranza di pace. Alcune croci di vetta, inoltre, sono state posizionate in memoria di persone legate a un luogo o alla loro passione per la montagna.Anche per questo, anche tra i frequentatori della montagna non credenti, però, è sempre presente quel fascino derivante dal raggiungimento di un obbiettivo, del raggiungere una vetta che è spesso indicata da una croce.

Quando si va per montagna c’è sofferenza e infine sollievo, c’è un sano desiderio di conquista e la voglia di raggiungere una meta. Proprio per questo insieme di cose sulle montagne ci sono così tante croci, che rappresentano un simbolo culturale, storico e religioso.

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