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Ripetizioni, quanto costano a Torino e quali sono le materie più richieste

La pandemia ha fatto aumentare la domanda

Quanto spendono gli studenti a Torino per le ripetizioni, quanti di loro decidono di rivolgersi ad insegnanti privati per essere supportati nello studio e quali sono le materie più richieste? Per rispondere a queste domande Ripetizioni.it, piattaforma italiana di riferimento per le lezioni private online e in presenza, con il suo tradizionale “Osservatorio Ripetizioni Private” ha scattato una fotografia che riporta una serie di dati che si riferiscono in particolare al contesto cittadino.

A Torino il prezzo da pagare, in media, per un’ora di ripetizioni è leggermente sopra il dato nazionale e si attesta a 17,49 euro contro il 17,30 euro per un'ora di ripetizioni per le scuole medie e superiori nel resto d’Italia, un prezzo che però è in linea con quello di altre grandi città come Roma e Firenze.

Anche il costo complessivo annuo sfora il budget medio, seppur limitatamente: da settembre ad oggi, includendo anche una piccola proiezione a fine anno scolastico, si sale fino a 406,50 euro, contro i 400 della spesa media annua per famiglia in Italia. Passando alle materie, anche nella nostra città sono particolarmente richieste le discipline classiche. A svolgere lezioni di recupero in latino e greco, infatti, è stato il 42% degli studenti interessati dalle ripetizioni, quasi il doppio rispetto al dato generale, ma la materia più richiesta è matematica (52%). Il terzo posto, invece, è per le lingue straniere (35%), che scalzano per poco dal podio le scienze (33%).

Marco Sbardella, founder e Head of Marketing & Business Development di Skuola.net spiega così il massiccio ricorso alle ripetizioni private: “Solo una minima parte degli studenti delle scuole secondarie che oggi devono ricorrere alle ripetizioni private, circa il 20%, sta recuperando lacune che si sono venute a produrre prima dello scoppio della pandemia. Tutti gli altri stanno scontando le difficoltà di apprendimento che si sono prodotte durante questo periodo ma soprattutto dopo, quando la scuola è ritornata al consueto ritmo della didattica. E il fatto che solo il 54% degli studenti delle scuole secondarie abbia studiato fuori dal tempo scuola prevalentemente in autonomia, senza bisogno di aiuto di terzi, gratis o a pagamento, fa comprendere come l’istruzione in Italia abbia un grave problema di efficienza negli apprendimenti che riesce a generare. Che non può più essere derubricato a un problema di chi non ha voglia di studiare, come spesso viene additato chi ricorre alle ripetizioni”.

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