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Mirafiori-Falchera, un concorso fotografico impostato come un reality show: come e entro quando candidarsi

In partenza a maggio e giugno

Smartphone e social media fanno ormai parte della vita di ognuno di noi. Anche i fotografi professionisti mettono in atto trucchi e regole per creare foto comunicative anche con il telefono cellulare. Uno smartphone non riuscirà mai a raggiungere la qualità di una Reflex, ma conoscere le tecniche di fotografia permette di realizzare con il proprio telefono foto di alta qualità, che diventano uniche grazie a un uso più consapevole della fotocamera, passando per la conoscenza delle tecniche di scatto fino ad arrivare alla post-produzione da mobile attraverso le migliori app dedicate.

Un corso-concorso fotografico

Atc, l’Agenzia che amministra e gestisce il patrimonio di edilizia sociale dell’area metropolitana torinese, per entrare in maggior contatto con i giovani cerca appassionati di fotografia, che abbiano tra i 18 e i 30 anni e che non si separino mai dal loro smartphone, con cui non possono fare a meno di immortalare cose, luoghi e persone che incontrano. Una quota dei posti disponibili sarà destinata a giovani residenti delle case Atc della Città di Torino e dell’area metropolitana.

Chi è in possesso di questi requisiti è il candidato perfetto per Reality Shot, il corso-concorso di fotografia promosso dall’Atc del Piemonte Centrale insieme con la sua società in house Casa Atc Servizi e l’associazione Kallipolis, in collaborazione con CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia, e Print Club e con il sostegno della Fondazione Mirafiori, della Circoscrizione Sei di Torino e di Iren.

L’obiettivo di Atc è quello di entrare in contatto con gli abitanti che conosce di meno, ovvero i più giovani, favorendo il dialogo, la partecipazione e l’inclusione attraverso la fotografia “smart”, quella dei dispositivi mobili e dei social più amati dagli under 30.

Il percorso avrà un direttore artistico d’eccezione, il critico d’arte Luca Beatrice e due tutor, i fotografi Simone Mussat Sartor e Maura Banfo, che trasmetteranno ai ragazzi selezionati competenze tecniche di fotografia smart e solleciteranno percorsi personali di ricerca visiva e artistica. I risultati "saranno fotografie che, pur rappresentando gli stessi territori, ne restituiranno interpretazioni nuove filtrate dallo sguardo, dall’esperienza di vita e dalla sensibilità di ciascuno".

La scommessa

Luca Beatrice, direttore artistico del progetto, spiega: "Reality Shot è un’importante scommessa su come il linguaggio della smart photography potrà coinvolgere la popolazione giovane che tra tutte ha patito di più l’isolamento e la mancanza di socialità. Lo strumento che i ragazzi hanno sempre tra le mani può infatti diventare il tramite per sviluppare la creatività. Come? Glielo racconteremo in queste giornate di lavoro dove saranno loro i protagonisti".

Per tutti si tratterà di un’occasione di crescita culturale e per qualcuno, magari, anche di fare della fotografia qualcosa di più di un semplice passatempo. A giudicare gli scatti in un evento conclusivo sarà Toni Thorimbert, reporter, ritrattista, affermato fotografo di moda. Un artista di fame internazionale con qualcosa in comune con i protagonisti di Reality Shot: l’essere cresciuto in periferia, nell’hinterland milanese, dove iniziò a fotografare giovanissimo, documentando le tensioni sociali e politiche degli anni Settanta.

Come candidarsi

La raccolta delle candidature si apre oggi e si chiuderà il 3 maggio. I ragazzi selezionati, tra i 20 e i 30, saranno divisi in due gruppi, guidati ognuno da un fotografo tutor, che lavoreranno a Mirafiori e Falchera.

Come in un vero e proprio reality (da qui il nome dell’iniziativa, Reality shot) si potranno seguire i progressi dei giovani e le loro storie su un canale Instagram dedicato (@realityshot) fino all’evento finale, in cui i due gruppi si riuniranno per mostrare i loro scatti migliori.

"Migliorare la qualità dell’abitare non significa solo rispondere ai bisogni “materiali” degli abitanti, come le esigenze di manutenzione degli immobili che naturalmente sono fondamentali– dice il presidente di Atc, Emilio Bolla - ma anche soddisfare bisogni sociali, ancora di più in un momento come questo dove, specie i più giovani, soffrono l’isolamento e la solitudine che la pandemia ha imposto. I ragazzi a cui ci rivolgiamo sono il futuro dei nostri quartieri e farne i protagonisti di un progetto significa anche aiutarli a sentirsi parte di una comunità e del luogo in cui vivono, del quale chiediamo loro di prendersi cura".

Per ulteriori informazioni potete scrivere a: realityshot.contest@gmail.com

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