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Salute

Vaccinazione antinfluenzale, Piemonte al via il 26 ottobre

E andrà avanti oltre dicembre

La vaccinazione antinfluenzale in Piemonte partirà lunedì 26 ottobre 2020 e continuerà anche oltre il mese di dicembre 2020. Ad annunciarlo, la direzione dell’Assessorato regionale alla Sanità del Piemonte, comunicando ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta che, a partire da lunedì prossimo, 5 ottobre, potranno effettuare la prenotazione delle prime dosi presso qualsiasi farmacia. Sia per motivi di distribuzione che di contenimento delle quantità inutilizzate e della corretta conservazione, gli ordini di vaccino saranno commisurati alla seduta vaccinale programmata dal singolo medico.

L'importanza della vaccinazione quest'anno

Quest'anno il vaccino antinfluenzale è vivamente consigliato: "L'importanza di vaccinarsi contro l'influenza in fase pandemica - ha dichiarato Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di Medicina generale - è parte essenziale anche del controllo di diffusione del covid rispetto alle caratteristiche sintomatologiche della stessa influenza. L'influenza ha caratteristiche molto simili ed essendo i sintomi respiratori, il coronavirus può essere facilmente trasmissibile anche con un colpo di tosse. La vaccinazione - ha spiegato - permette di aiutare il servizio sanitario nazionale, il medico può fare più facilmente diagnosi differenziale se sa che quel paziente ha fatto il vaccino e nota sintomi influenzali".

Prima tranche di 400mila dosi

Il vaccino antinfluenzale disponibile per la campagna di vaccinazione 2020-2021 è il Vaxigrip Tetra (inattivato tetravalente), disponibile in maggior quantità in formato monodose. La prima tranche di fornitura è di 400 mila dosi, alla quale seguiranno altre tre tranche nelle settimane de 2, del 9 e del 16 novembre.

"La Regione - ricorda l'assessore alla Sanità, Luigi Icardi - ha provveduto per tempo, fin dall’aprile scorso, all’ordinazione di un milione e 100 dosi di vaccino, vale a dire il 54 per cento delle dosi in più rispetto a quelle utilizzate l’anno scorso (700 mila), con l’intento di allargare il più possibile la platea degli utilizzatori e facilitare così l’emergere delle diagnosi covid che, appunto, potrebbero essere condizionate dai medesimi sintomi dell’influenza stagionale".

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