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La massa tumorale ostruiva completamente la trachea: 18enne salvato all'ospedale Molinette di Torino

Con un intervento mini-invasivo in broncoscopia

Una massa tumorale di 2 cm di diametro ostruiva completamente la trachea di un 18enne della provincia di Torino che è stato salvato alle Molinette con un intervento mini-invasivo in broncoscopia "ad alto rischio di sanguinamento e di mortalità intraoperatoria, su un paziente in gravissime condizioni cliniche". Secondo i medici, la massa, dimostratasi di natura benigna angiomatosa, per il peculiare e raro posizionamento nell’albero tracheobronchiale avrebbe determinato la morte del paziente per asfissia se non si fosse proceduto al più presto all’ossigenazione extracorporea e quindi al trasferimento presso un centro esperto in broncoscopia in questa tipologia di assistenza rianimatoria, quale l'ospedale Molinette di Torino.  

Dal San Giovanni Bosco alle Molinette: una collaborazione per la riuscita dell’intervento

Il 18enne è stato trasferito a fine marzo dall’ospedale San Giovanni Bosco all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Il paziente era stato ricoverato per una grave insufficienza respiratoria acuta che non aveva risposto alle terapie per asma bronchiale, malattia di cui era affetto. La grave insufficienza d’organo, che non era gestibile anche dopo l’intubazione, era in realtà dovuta ad una massa tumorale che ostruiva completamente la trachea, diagnosticata presso l’ospedale Giovanni Bosco, e aveva comportato la necessità di ricorrere alla circolazione extracorporea (Ecmo) da parte del gruppo anestesiologico, guidato dal dottor Sergio Livigni, per mantenere in vita il paziente.

Dopo un paio di giorni, necessari per l’ottimizzazione dell’ossigenazione e delle condizioni generali, grazie alle équipes di Cardiochirurgia (diretta dal professor Mauro Rinaldi) e rianimatorie (dirette dai professori Luca Brazzi, Vito Fanelli e Chiara Bonetto) dell'ospedale Molinette, il 18enne è stato sottoposto a broncoscopia con strumento rigido da parte del professor Paolo Solidoro e del dottor Giuseppe Tabbia della Pneumologia universitaria (diretta dal professor Carlo Albera), che ha consentito l’asportazione completa del tumore tracheale del diametro di circa 2 cm, che ostruiva completamente la trachea e impediva la ventilazione dei due polmoni. 

"La procedura si è svolta senza complicazioni, con l’assistenza del dottor Massimo Consoli, presso la sala della Rianimazione del Pronto soccorso, coordinata dalla dottoressa Marinella Zanierato. La rimozione della massa è stata eseguita con un intervento ad alto rischio di sanguinamento e di mortalità intraoperatoria, su un paziente in gravissime condizioni cliniche. In prima giornata postoperatoria è stata rimossa la circolazione extracorporea e in seconda giornata il paziente era già tornato in respiro spontaneo, per essere quindi trasferito in ottime condizioni respiratorie e generali presso il reparto di Pneumologia universitaria", spiegano dall'ospedale.

"La massa, per il peculiare e raro posizionamento nell’albero tracheobronchiale, avrebbe determinato la morte del paziente per asfissia se non si fosse proceduto al più presto all’ossigenazione extracorporea e quindi al trasferimento presso un centro esperto in broncoscopia in questa tipologia di assistenza rianimatoria, quale l'ospedale Molinette di Torino", concludono.
 

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