Insufficienza epatica da colpo di calore: paziente salvato da trapianto di fegato in super-urgenza nazionale
Alle Molinette di Torino
Salvato alle Molinette da un trapianto di fegato in seguito a una gravissima insufficenza epatica dovuta a un colpo di calore. L'uomo, 57 anni, corporatura da ex atleta corridore, residente nell'astigiano, è stato colto da malore nei pressi di casa sua in un rovente pomeriggio della settimana scorsa. Quando i soccorritori del 118 sono sopraggiunti lo hanno trovato privo di sensi con una temperatura corporea di 41 gradi, a prova di uno stato di cosiddetto 'colpo di calore'.
Condizioni disperate
Le condizioni cliniche dell'uomo sono apparse immediatamente critiche, tali da necessitare l'intubazione tracheale sul posto e il trasporto in elisoccorso verso la Rianimazione dell'ospedale di Alessandria. Nelle ore successive, dopo il raffreddamento del corpo con mezzi fisici - ghiaccio sul corpo e infusioni endovenose fredde - e l'applicazione di terapie volte a sostenere le funzioni vitali, le condizioni del paziente si sono progressivamente stabilizzate, con iniziali segni di miglioramento.
Trapianto in super-urgenza nazionale
Tuttavia gli indici relativi allo stato del fegato a partire da 24 ore dopo l'evento acuto hanno registrato un evidente e progressivo peggioramento. A poco più di 36 ore il paziente non dava alcun segno di risveglio dal coma e si trovava in uno stato di grave insufficienza epatica acuta. I dottori Mauro Bruno e Silvia Martini della Gastro-Epatologia dell'ospedale Molinette di Torino e il professor Renato Romagnoli, Direttore del Centro Trapianto Fegato Molinette, sono stati quindi contattati per valutare l'opzione salva-vita di un trapianto epatico. Il paziente è stato quindi trasferito in eliambulanza verso la Rianimazione 2 delle Molinette e inserito in lista d'attesa per trapianto di fegato in 'super-urgenza nazionale' a circa 48 ore dall'iniziale colpo di calore.
I primi segnali di miglioramento
In pochi minuti è stato individuato un donatore compatibile a Udine: il trapianto epatico è stato eseguito nella terza giornata, dopo l'evento iniziale, nelle sale operatorie delle Molinette dal dottor Damiano Patrono sotto la supervisone del professor Romagnoli. Attualmente il paziente si trova ancora degente presso la terapia intensiva del dottor Balagna, ma ha già normalizzato i valori della funzione epatica e sta dando significativi, seppur iniziali, segni di risveglio dal coma.
"Per la sua estrema rarità - ha commentato il dottor Giovanni La Valle, Direttore Generale della Città della Salute di Torino -, il quadro di severo danno epatico secondario a colpo di calore pone particolari criticità nella sua valutazione e nella sua scelta di trattamento. Quando il grado di compromissione funzionale epatica supera i limiti di non ritorno, allora inizia una vera corsa contro il tempo, alla quale solo l'eccellenza del sistema trapianti a livello locale e nazionale permette di dare una risposta efficace".