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Il farmaco per l'artrite contro il rigetto del rene trapiantato: lo studio torinese su una prestigiosa rivista americana

La Città della Salute si è guadagnata la copertina

Il Tocilizumab contro il rigetto del rene trapiantato. E' quello che sostiene lo studio, coordinato dal professor Luigi Biancone - direttore della Nefrologia della Città della Salute di Torino - appena pubblicato - e addirittura in copertina - sul numero di agosto della prestigiosa rivista scientifica americana "Clinical Transplantation". La ricerca si basa sui primi dati europei pubblicati a proposito del trattamento del rigetto cronico di rene con il farmaco in questione, un potente antiinfiammatorio usato per la cura dell'artrite reumatoide.

Nello specifico, lo studio dimostra come la terapia con Tocilizumab già dopo sei mesi dia segni di risposta mediante un meccanismo che riduce la presenza di anticorpi nel sangue che danneggiano il rene trapiantato e, contemporaneamente, l'infiammazione all'interno delle delicate strutture del rene. Dati recenti dimostrano che chi fa questa terapia mantiene funzionante il rene trapiantato nel 32% dei casi in più di chi non la fa. Questo dimostra sempre di più che la medicina del trapianto renale non si esaurisce con l'intervento chirurgico, ma prosegue con altrettanta importanza negli anni a seguire per gli aspetti clinici.

"Il rigetto cronico è attualmente la prima causa di perdita del rene trapiantato a distanza di anni dal trapianto - spiega il professor Biancone - e dal momento in cui viene diagnosticato porta a progressivo peggioramento. Questi nuovi dati sono incoraggianti nella possibilità di rallentare questo peggioramento e allungare la sopravvivenza del rene trapiantato".

E' per questo che, oltre ad essere un momento record per il numero di trapianti renali effettuati dall'inizio dell'anno alle Molinette, per l'attività della Nefrologia della Chirurgia Vascolare ospedaliera, dell'Urologia e dell'Anestesiologia, oltretutto in un periodo estremamente complicato dal punto di vista sanitario, sono importantissimi i progressi nella gestione clinica che si stanno ottenendo, per prolungare la vita dei reni trapiantati e ridurre la necessità di ri-trapianti e di conseguenza la qualità di vita dei pazienti.


 

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