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Salute Candiolo

Operarsi senza stress: il nuovo protocollo chirurgico riduce degenza e complicazioni fino al 50%

L'Istituto di Candiolo è la sede ideale per la sua applicazione

Il nuovo protocollo ERAS (Enhanced Recovery after Surgery) innovativo e multidisciplinare in merito alle operazioni oncologiche che mette al centro il paziente, prima e dopo l'intervento,  riduce lo stress chirurgico e i tempi di degenza addirittura fino al 50% del malato.

L'IRCCS di Candiolo, leader del progetto 

È un argomento di cui si parlerà oggi, venerdì 9 luglio, al Lingotto di Torino in occasione della terza edizione del Congresso nazionale della Perioperative Italian Society (POIS) presieduto da Felice Borghi, neodirettore della Chirurgia Oncologica dell’IRCCS di Candiolo, coinvolto nel progetto e leader delle tecniche chirurgiche mininvasive nella lotta ai tumori.

Il progetto ERAS sostiene che per affrontare i trattamenti chirurgici con una forma fisica appropriata e ridurre il trauma legato all’intervento, è necessario che il paziente sia al centro di un percorso pre e post operatorio.

 “Gli elementi chiave del protocollo ERAS oltre alla scelta di un approccio minimamente invasivo - spiega Borghi - , sono la sostituzione del digiuno pre-operatorio con l’introduzione di un supporto nutrizionale, il ridotto posizionamento di strumenti come sondini e drenaggi o la loro rapida rimozione, la precoce mobilizzazione, una gestione ottimale del dolore, una più rapida ripresa di una normale dieta nel post intervento. Tutte azioni - aggiunge - volte a un migliore e più rapido recupero funzionale del paziente, efficaci anche nel ridurre dal 30 al 50% i giorni di degenza e le complicanze post-operatorie”. 

Approccio anti stress

Si tratta dunque di un approccio integrato e multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti e figure professionali, dal chirurgo all’anestesista, dall’infermiere al dietista, che attraverso l’applicazione delle migliori e più moderne pratiche chirurgiche, anestesiologiche e infermieristiche, riduce le complicanze generali, i tempi di degenza e i costi del ricovero.

Un nuovo standard di cura in crescente diffusione a livello nazionale e internazionale, in cui la Regione Piemonte rappresenta un modello avanzato e di esempio per il resto d’Italia. Infatti ha introdotto la pratica dell’ERAS sotto forma di un importante studio clinico in tutti i reparti di Chirurgia e Ginecologia, che ha coinvolto oltre 5000 pazienti e che è proseguito anche nel corso della pandemia Covid-19.

Riduzione complicanze e giorni di degenza

Nella fase più d’emergenza sono stati evidenti i vantaggi legati alla riduzione delle complicanze e dell’ospedalizzazione in un momento in cui i pazienti chirurgici sono stati inevitabilmente penalizzati.

 “L’IRCCS di Candiolo - aggiunge Antonino Sottile, Direttore Generale dell’IRCCS di Candiolo - rappresenta la sede ideale per l’applicazione del protocollo ERAS perché l’Istituto è leader mondiale delle tecniche chirurgiche mininvasive nella lotta ai tumori, alla base della migliore riuscita delle nuove metodiche”. 

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