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Parco della Salute, Saitta ribadisce: “Tutti i posti letto saranno mantenuti”

Il futuro Parco della Salute avrà 1.490 posti letto, 1.040 nel nuovo progetto più 450 nel Cto che sarà potenziato

"La realizzazione del Parco della Salute è un'operazione che rafforzerà tutto il sistema sanitario piemontese, permetterà di valorizzare le grandi eccellenze e manterrà la specificità e la peculiarità degli ospedali oggi esistenti, a cominciare dal Regina Margherita. Le grandi eccellenze di cui giustamente andiamo orgogliosi nella sanità piemontese sono state ottenute e potranno essere mantenute solo se i grandi professionisti possono lavorare insieme: per questo nel progetto abbiamo inserito un polo ospedaliero di qualità, un polo didattico, un polo di ricerca e di innovazione". Lo ha detto questa mattina, martedì 29 gennaio l'assessore alla Sanità Antonio Saitta nella sua relazione al Consiglio regionale sul progetto del Parco della Salute.

“Non ci saranno riduzioni di posti letto o servizi”

“Abbiamo assistito in questi giorni a interpretazioni faziose e non vere, forse perché qualcuno si è fatto condizionare da interessi particolari, diversi da quelli della sanità piemontese e dei pazienti. Voglio quindi chiarire che non ci saranno assolutamente riduzioni di posti letto o di servizi - ha precisato l'assessore Saitta -. Ad oggi i posti letto realmente utilizzati nella Città della Salute sono 1.900. Come dice lo stesso studio di fattibilità, il futuro Parco della Salute avrà 1.490 posti letto, 1040 nel nuovo progetto più 450 nel Cto che sarà potenziato. Gli altri posti letto saranno tutti destinati agli altri ospedali dell'area torinese, che saranno così rafforzati: separare l'alta dalla media-bassa complessità significa valorizzarle entrambe e offrire servizi migliori”.

Situazione Regina Margherita e posti letto

“Per quanto riguarda poi il Regina Margherita - ha continuato Saitta -, oggi i posti letto utilizzati sono 190. Lo studio di fattibilità del Parco della Salute ne prevede 140, 90 di degenza più 50 per la degenza critica. Ci saranno quindi altri 50 posti letto, che non saranno dedicati all'alta complessità: un modulo da 25 posti letto sarà ospitato al Cto, mentre gli altri potranno trovare collocazione al San Giovanni Bosco, che oggi non ha l'attività di Pediatria oppure al Martini, strutturando una nuova rete della pediatria nell'area torinese".

Infine ha precisato l’assessore regionale: “In ogni caso, nessun immobile sede di ospedale verrà venduto: questa operazione non compare d'altronde in alcun modo nel quadro economico dell'opera. Come è stato concordato con il Comune saranno destinati a un utilizzo sanitario e sociale”. 

Sabato 2 febbraio la protesta in piazza Castello

E' stato piuttosto articolato il dibattito in aula durante il Consiglio di martedì 29 gennaio sul nuovo Parco della Salute di Torino. Dura la presa di posizione di molti esponenti dell’opposizione, ma soprattutto da parte del M5S con i consiglieri Giorgio Bertola, Gianpaolo Andrissi e Davide Bono: “Sabato 2 febbraio alle 15 saremo in piazza Castello davanti alla Regione Piemonte per difendere il polo ospedaliero materno infantile di Torino. Noi non siamo contro la scienza, ma forse qualcuno di voi è contro la matematica. Oggi la Città della Salute ha 2.200 posti letto e il progetto di Parco della Salute ne prevede invece solo 1.490. I posti letto del pediatrico certificati dal ministero sono 280. Come mai in un mese siamo passati da 280 a 190? Su questa vicenda abbiamo ricevuto centinaia di messaggi allarmati di cittadini e dei sindacati dei medici e degli infermieri, che non sono esattamente vicini ai Cinquestelle. Chiediamo che i posti letto vengano rivisti arrivando almeno a 1821, cioè quanto sancito dalla programmazione regionale nel 2014, spendendo 80 milioni di euro in più da reperire attraverso il Fondo Nazionale per l’edilizia sanitaria incrementato da questo Governo”.

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