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Il segreto del sonno? Potrebbe essere in un materasso innovativo

Studio dei medici torinesi

Qual è il segreto del sonno? Come dormire di più e meglio senza farmaci? Secondo i medici dell'ospedale Molinette, regolando e abbassando la temperatura del corpo mediante un composto innovativo incorporato nel materasso.

Uno studio internazionale appena pubblicato (ad agosto 2018), infatti, sostiene che "l'utilizzo di un materasso di ultima generazione che agisce sulla modulazione della temperatura corporea consente di migliorare la qualità del sonno andando ad agire sulla sua componente più profonda. La scoperta ha dimostrato come abbassando la temperatura interna del corpo sia possibile rendere più profondo e ristoratore il sonno incrementando inoltre la sensazione di comfort. Il segreto in un materiale altamente tecnologico che ricopre il materasso e sottrae calore al corpo, analogamente a quanto avviene negli orsi o nelle marmotte durante il letargo invernale. Insomma corpo più freddo, sonno più profondo".

Il segreto, sempre secondo i medici, sta in un materiale altamente innovativo, un composto poliuretanico caratterizzato da una capacità termica 10 volte superiore a quella dei composti impiegati nella costruzione dei materassi di alta qualità, che aumenta la conduzione termica dal corpo al materasso e quindi la dispersione nell'ambiente circostante.

Gli studi hanno valutato la struttura del sonno su circa 60 volontari sani di differenti età durante il riposo su materassi di riferimento a bassa capacità termica e su materassi ad alta capacità termica, in un ambiente a temperatura ed umidità strettamente controllate. Il materasso ad alta capacità termica ha determinato un incremento particolarmente elevato e selettivo del sonno ad onde lente, la fase profonda del sonno non REM, che riveste una fondamentale rilevanza per i processi fisiologici e metabolici. Il suo deterioramento, come avviene in alcuni disturbi del sonno (uno per tutti l’insonnia), può determinare non soltanto una riduzione della qualità percepita del sonno, ma anche un
significativa compromissione della capacità di performance cognitiva (a carico di attentività e memoria) e fisica (ad esempio in ambito lavorativo e sportivo).

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