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Salute

Covid, Politecnico di Torino: "Mascherine e distanziamento funzionano se adottati dal 60% della popolazione"

A confermarlo lo studio dei ricercatori torinesi e della New York University Tandon School of Engineering

Nella lotta contro la diffusione del covid-19, mascherine e distanziamento sociale servono se almeno il 60% della popolazione si attiene a entrambe le misure. A confermarlo il team internazionale di ricercatori del Politecnico di Torino e della New York University Tandon School of Engineering che ha sviluppato un modello basato sulla teoria delle reti per rappresentare e prevedere gli effetti delle due più comuni misure di contenimento sulla diffusione di malattie a trasmissione aerea, tra cui appunto il coronavirus. Dallo studio, calibrato sugli Stati Uniti ma applicabile ad altre realtà nazionali, appare chiaro che la generazione di focolai può essere efficacemente prevenuta solo se almeno il 60% della popolazione adotta tutte e due le misure.

La teoria delle reti

Il modello è stato pubblicato su Chaos ieri, 13 aprile 2021, con il titolo "How adherence to public health measures shapes epidemic spreading: a temporal network model" ed è firmato da Brandon M Behring, Alessandro Rizzo e Maurizio Porfiri. La ricerca si basa sulla 'teoria delle reti', uno strumento che trova applicazione nei campi più disparati, dal marketing allo studio degli stormi di uccelli, e prevede che ogni persona rappresenti un nodo della rete e ogni connessione un potenziale contatto che possa trasmettere l’infezione. Viene tenuto conto, considerando il covid-19, delle fasi di suscettibilità, incubazione, infezione e guarigione o morte che attraversano gli individui e inoltre della loro eterogeneità di comportamento. 

Le misure non sono efficaci da sole

Il modello valuta l’efficacia delle due misure (distanziamento sociale e mascherine), sia adottate in maniera esclusiva, sia in maniera combinata. Sulla base di queste premesse, la popolazione viene divisa in due gruppi: coloro che indossano mascherine e praticano il distanziamento sociale con regolarità e coloro che non lo fanno. La conclusione conferma le indicazioni fornite da alcuni virologi fin dall’inizio della pandemia: né il distanziamento sociale, né l’uso delle mascherine sono efficaci da sole come misure di prevenzione della diffusione del virus, a meno che un’alta percentuale della popolazione non adotti entrambe le misure. 

In questo studio sono stati riprodotti i comportamenti dei differenti stati USA attraverso dati pubblici provenienti da sondaggi eseguiti da Facebook e dati di mobilità ricavati dall’Insitute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington che rivelano che, in generale, le persone che indossano le mascherine sono anche molto propense a ridurre la loro mobilità.

La situazione è più grave dove distanziamento e mascherine sono poco adottate

Grazie ai dati pubblici messi a disposizione dal New York Times per ciascuno dei 50 stati Usa i ricercatori sono riusciti a confermare che il modello riesce a classificare correttamente ogni stato sulla base della relazione tra l’adozione di mascherine e distanziamento e l’andamento dell’epidemia. “Gli stati che soffrono maggiormente per la pandemia sono quelli in cui le misure di distanziamento e l’uso delle mascherine sono poco adottate - ha spiegato il professor Alessandro Rizzo - e questa osservazione è in accordo con quanto previsto dal nostro modello. È importante sensibilizzare la popolazione ad aderire alle misure di prevenzione in qualunque momento, per accelerare la diminuzione del numero di casi”.

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