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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

Mauriziano, apparecchiature di ultima generazione per la diagnosi e la cura delle patologie oculari

Grazie al contributo della Fondazione SanPaolo

Nuova strumentazione di ultima generazione per l'Oculistica dell’ospedale Mauriziano di Torino. Grazie al contributo di 228mila euro della Fondazione Compagnia di SanPaolo, nell’ambito del bando Attrezzature Sanitarie 2016, il reparto diretto dal dottor Bruno Oldani si arricchisce di apparecchiature che miglioreranno la diagnosi e il trattamento delle patologie oculari.  Il bando  era volto a sostenere l’acquisizione di attrezzature da parte di Aziende sanitarie presenti sul territorio di Torino e provincia, con interventi finalizzati anche a migliorare l’attenzione al paziente e la qualità delle cure, oltre ad avere potenzialmente un impatto positivo sulla riduzione dei tempi di attesa e sui costi.

La proposta dell’ospedale Mauriziano è stata premiata per l’innovazione tecnologica di un reparto d’eccellenza, dopo essere stata valutata positivamente sia relativamente alla sua compatibilità con la programmazione sanitaria regionale, sia in termini di Health Technology Assessment. 

I nuovi macchinari

Gli strumenti acquisiti dal Mauriziano, che consentiranno la crescita nell'attività e nella qualità e quantità delle prestazioni e nella diagnosi sono un'OCT (Tomografia ottica computerizzata) di ultima generazione associato a fluoroangiografo, utile nella diagnosi e follow-up delle patologie della retina, quali la maculopatia e la retinopatia diabetica; il campo visivo con le nuove applicazioni, sempre più indirizzate a stadiare il glaucoma; il microperimetro, che effettua uno studio della fissazione e della soglia retinica ed è utile nei pazienti con alterazioini retiniche, quali la maculopatia e distrofie retiniche; l'elettroretinogramma, che esegue sia ERG (elettroretinogramma) che PEV (potenziali evocati visivi), utili per una diagnosi oggettiva di patologie neurologiche ed oftalmologiche.

E ancora, il microscopio endoteliale per lo studio e la funzionalità della cornea; il biometro ottico, attraverso cui si cerca di essere sempre più precisi nella scelta del calcolo del cristallino artificiale da impiantare nell’occhio durante l’intervento di cataratta; il topografo corneale, con il quale si ottengono sia le topografie indispensabili per lo screening del cheratocono e il retinografo.

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