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All'ospedale Mauriziano due macchinari d'avanguardia per la lotta ai tumori: "Continuiamo a investire"

Un tomografo e un acceleratore lineare di ultima generazione per diagnosi e cure sempre più specifiche

Sono state presentate e inaugurate nella mattinata di oggi, martedì 11 aprile 2023, due innovative apparecchiature di elevato standard tecnologico per l'ospedale Mauriziano di Torino. La prima è il nuovo tomografo a tecnologia ibrida, installato presso il repart di medicina nucleare diretto dal dottor Riccardo Emanuele Pellerito, la seconda si chiama TrueBeam ed è un nuovo acceleratore lineare operativo presso nel reparto di radioterapia universitaria diretto dalla professoressa Maria Grazia Ruo Redda. 

"È una giornata importante - ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenuto insieme al direttore generale dell'azienda ospedaliera, Maurizio Dall'Acqua - in quanto la sanità piemontese si dota di due nuove apparecchiature, a testimonianza di come continuiamo a investire nella sanità pubblica di eccellenza, perché questi macchinari sono quelli che aiutano le persone a guarire e curarsi soprattutto nel settore delle malattie tumorali in cui c'è grande evoluzione ma in cui bisogna continuare a investire per essere al passo con i tempi. Naturalmente il tutto con la grande professionalità del nostro personale medico".

Il tomografo

Grazie al finanziamento di 520mila euro della fondazione Compagnia di San Paolo è stato possibile sostituire un obsoleto tomografo con una nuova apparecchiatura a tecnologia ibrida che integra le immagini di medicina nucleare S-Pet con quelle radiologiche della Tac. Ha inoltre permesso di acquisire un sofisticato programma informatico di dosimetria radiante. Le sostanziali innovazioni implementano la diagnostica di routine per numero e per qualità di prestazioni, ma soprattutto introducono sistemi di calcolo dosimetrico delle radiazioni utilizzate nei trattamenti con isotopi, core business del reparto e frontiera della medicina nucleare moderna. Questi sistemi migliorano sensibilmente la medicina di precisione che favorisce un approccio mirato ed individualizzato alle esigenze di cura del singolo paziente.

Il nuovo tomografo dell'ospedale Mauriziano

L'acceleratore lineare

L’acquisizione del TrueBeam ha comportato un investimento da parte dell’azienda ospedaliera di tre milioni e 750mila euro. Si tratta di un acceleratore lineare di ultima generazione progettato per l’esecuzione di trattamenti di radioterapia di altissima precisione e complessità, che consente di somministrare alte dosi di radiazioni in sedi anatomiche poste in stretta prossimità di tessuti sani, preservandone quest’ultimi, mediante l’utilizzo di tecniche volumetriche a modulazione di intensità, stereotassiche, di radiochirurgia e adattative.

Le caratteristiche che maggiormente contribuiscono alla precisione del nuovo macchinario sono la rapidità di erogazione della dose di radiazioni, che avviene in tempi brevissimi, e la possibilità di acquisire immagini radiologiche dell'anatomia del paziente, prima della seduta di terapia, in maniera tale da poterne definire quotidianamente e con notevole precisione la posizione del volume bersaglio da irradiare e degli organi sani limitrofi da preservare. Tale tecnologia permette quindi di valutare eventuali errori di posizionamento del paziente, e di correggerli attraverso movimenti del lettino robotizzato dell’accelerare che può non solo traslare, ma anche ruotare attorno ai tre assi spaziali individuando le soluzioni più ottimali. Al fine di migliorare ulteriormente la precisione del trattamento radioterapico, il nuovo acceleratore dell'ospedale Mauriziano è dotato di un complesso sistema che permette di monitorare il movimento respiratorio del paziente, sincronizzando l’erogazione della dose quotidiana con le fasi della respirazione. Infine, la maggior accuratezza del trattamento radioterapico si traduce in una riduzione del rischio di tossicità correlato all’irradiazione degli organi sani circostanti, con conseguente minore incidenza degli effetti collaterali e possibilità di utilizzare dosi radianti più elevate, con maggiore efficacia terapeutica.

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