rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute Ciriè

Ospedale di Ciriè, salvato uomo da intervento al cuore ad alta complessità: è la prima volta in Italia

Lo staff medico ha dovuto eseguire delle vere e proprie "acrobazie" per risolvere il problema

Raro e complesso intervento, qualche giorno fa a Ciriè, nel reparto di Cardiologia diretto dal dottor Gaetano Senatore. E' stata infatti effettuata un'operazione al cuore di chiusura percutanea di forame ovale su un uomo di 73 anni con una storia di multipli ictus embolici recidivanti: la procedura utilizzata non era mai stata praticata in Italia. Il paziente era stato valutato in prima istanza presso l'ospedale di Ivrea, dal dottor Walter Grosso Marra, Direttore della Cardiologia Ivrea, e dal dottor Claudio Geda, Direttore della Neurologia Ivrea-Chivasso.

L'intervento, a Ciriè, è stato effettuato dal team diretto dal dottor Luigi Biasco, cardiologo interventista, e dal dottor Michele Capriolo, cardiologo ecocardiografista, supportato dal dottor Marco Fadde, Direttore dell’ Anestesia e Rianimazione.

Per prevenire l'ictus

Il forame ovale è una piccola comunicazione che collega due parti del cuore. La sua apertura, normale durante la vita fetale, può fisiologicamente persistere anche in età adulta in circa un quarto della popolazione generale. In alcuni soggetti, con predisposizione alla trombosi venosa profonda, può rappresentare un fattore di rischio per l'ictus con le conseguenze neurologiche gravi. Pertanto, in alcuni casi è necessario eseguire la chiusura della struttura per prevenire un nuovo ictus o impedire che se ne verifichino altri.

L'intervento classico è comunemente effettuato attraverso la vena femorale della gamba con l’impianto di un dispositivo a ombrello delle dimensioni di una moneta da 2 euro che blocca la comunicazione tra le due parti del cuore. Ma a causa di un'ostruzione del circolo venoso che non consentiva il passaggio dei cateteri, è stato necessario effettuare l'intervento attraverso la vena giugulare  - una delle vene del collo che drenano il sangue refluo dal cervello - e non nella maniera tradizionale.

A differenza delle procedure standard, l'approccio giugulare ha richiesto letteralmente di eseguire delle "acrobazie" con i cateteri necessari all'impianto del dispositivo, utilizzando tecniche complesse e materiali normalmente disegnati per procedure da altri accessi. Operazioni necessarie per ottenere un corretto e proficuo impianto del dispositivo. 

L'intervento è durato all'incirca 60 minuti, ha portato alla completa risoluzione del problema, permettendo la sospensione della profilassi anticoagulante. La Direzione Generale dell'Asl To4 sottolinea che il livello di complessità clinica, tecnica e decisionale che ha comportato la proficua gestione di questo paziente è dimostrazione del livello professionale raggiunto dai professionisti operanti nell’Azienda e della loro capacità di integrazione multidisciplinare e lavoro in team. Caratteristiche necessarie per la gestione di pazienti ad alta complessità clinica.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ospedale di Ciriè, salvato uomo da intervento al cuore ad alta complessità: è la prima volta in Italia

TorinoToday è in caricamento