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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Giovane dona le sue cellule staminali e salva un paziente inglese gravemente malato

Era l'unico, su 37 milioni, compatibile nei Registri internazionali dei donatori

Dona le cellule staminali a un paziente inglese affetto da un grave tumore del sangue e gli salva la vita. Un giovane residente in Piemonte è risultato l’unico compatibile tra oltre 37 milioni di donatori iscritti nei Registri Internazionali, disponibili a donare le loro cellule a pazienti sconosciuti. Mario - il nome è di fantasia - con un grande atto di altruismo ha offerto, donando le cellule staminali emopoietiche del midollo osseo, una concreta possibilità di sopravvivenza all'uomo, gravemente malato. 

Il Cse

Il prelievo coincide con il raggiungimento del considerevole traguardo di 500 donazioni al CSE, Centro Prelievi della Città della Salute di Torino, a scopo di trapianto per pazienti italiani ed esteri, eseguite in Piemonte in 30 anni di attività. L’internazionalità è uno degli elementi di spicco e di forza di questo programma di medicina globale, che consente di realizzare un processo così complesso ed articolato come il trapianto, con donatore e ricevente che vivono anche in Continenti diversi.

 I 500 donatori effettivi sono stati selezionati tra gli oltre 70.000 che in questi 30 anni si sono iscritti al Registro tramite i Centri situati nei Servizi Trasfusionali degli ospedali di Alessandria, Cuneo, Ivrea, Verbania, Vercelli, CSS di Torino ed Aosta, coordinati dal Registro Regionale, con sede presso il Centro Regionale Trapianti. Così, nel 32% delle donazioni avvenute nei Centri Prelievo CSE della Città della Salute di Torino (CSS) - e degli ospedali di Cuneo ed Alessandria - le cellule donate hanno raggiunto il paziente al di fuori dei confini italiani in Europa ed USA per lo più, fino al Brasile ed Argentina, in un tempo massimo di 24 ore dal prelievo.

Donatori più giovani

La nostra Regione ha contribuito al 12% delle donazioni totali italiane, collocandosi al terzo posto dopo Lombardia e Veneto, che però contano su una popolazione più numerosa. Nel corso degli anni sono cambiate le caratteristiche dei donatori effettivi. Ad esempio, si è delineata una progressiva riduzione della loro età. Infatti il 70% di coloro che hanno donato nell’ultimo quinquennio ha meno di 35 anni ed il 30% ha addirittura meno di 25 anni, a fronte del 50% e 10% rispettivamente nel decennio precedente. I dati della letteratura scientifica evidenziano
che le cellule staminali provenienti da un donatore giovane attecchiscono più rapidamente.

Rispetto al genere, si rileva che il 73% delle donazioni proviene da maschi, pur essendo le femmine presenti nel Registro in percentuale leggermente superiore, lasciando quindi intendere che le caratteristiche dei donatori, in particolare peso e fattori biologici, favoriscono la loro selezione rispetto alle donatrici.

Fino al 2004, inoltre, le CSE erano prelevate solo dalle creste iliache delle ossa del bacino. Dal gennaio 2005 è possibile prelevare le cellule anche dal sangue periferico, con procedura di aferesi, dopo stimolazione del donatore con fattore di crescita. Questa fonte attualmente è utilizzata in circa il 70% delle donazioni.

In Italia il programma di donazione di CSE è stato avviato nel 1989 con la creazione del Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo (IBMDR), presso l’ospedale Galliera di Genova, con l’obiettivo di ricercare soggetti sani, disponibili ad offrire in maniera anonima, volontaria, non retribuita le proprie CSE a scopo di trapianto a pazienti affetti da malattie ematologiche gravi, quali leucemie, linfomi e malattie genetiche, quali la talassemia, che non hanno trovato il donatore compatibile nell’ambito della loro famiglia. 

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