Riproduzione assistita: a sei mesi dall'inaugurazione, il Fivet abbatte le liste d'attesa
Raddoppiato il volume di procedure mediche
A soli sei mesi dall'inaugurazione presso la Casa della Salute Valdese, il Centro Fivet - centro di riferimento pubblico per la Regione Piemonte per la riproduzione assistita - registra i primi successi. Grazie all'accorpamento aziendale, sono state abbattute le liste d’attesa e risulta essere più che raddoppiato il volume di attività. Oggi per la prima visita, nella struttura di via Silvio Pellico a Torino, non si attende più di un mese e mezzo mentre nel 2017, quando il centro aveva sede all'ospedale Maria Vittoria, i tempi si allungavano fino a 8 mesi. E le cose migliorano anche con la seconda visita e l'inizio delle cure: per i primi cicli di stimolazione oggi infatti, non si aspetta nemmeno un giorno.
“Il bilancio a sei mesi dall’inaugurazione della nuova sede attesta che abbiamo centrato l’obiettivo dell’abbattimento delle liste d’attesa e del raddoppio di attività, grazie al superamento dei limiti strutturali della sede precedente e all’incremento di organico – commenta soddisfatto Valerio Fabio Alberti, Direttore Generale della ASL Città di Torino – La ASL unica torinese ha uniformato l’offerta sul territorio cittadino, obiettivo prioritario indicato dalla Regione, con un polo di eccellenza competitivo, in grado di occuparsi della coppia a 360° nella gestione del percorso intrapreso”.
Assistenza a tutto tondo
La coppia che accede al Centro Fivet - articolato in un’area per l’accoglienza, le visite e i trattamenti sanitari e in una con blocco operatorio e laboratorio annesso - viene presa in carico sotto ogni aspetto. "La struttura - precisa il dottor e direttore del Centro Claudio Castello - è completa di sala operatoria dedicata nella quale vengono svolte, oltre alle attività ambulatoriali specifiche per la riproduzione assistita, isteroscopie diagnostiche e di chirurgia mininvasiva senza ricovero, anche al di fuori della ricerca di gravidanza e dell'età fertile. Inoltre svolge attività in collaborazione con l'Oncologia, nel contesto del progetto Save Fertility per la preservazione degli ovociti in donne giovani che devono sottoporsi a chemioterapia”.
Cause dell'infertilità
In Italia il 3% dei nati è frutto di tecniche di riproduzione assistita e in Piemonte il 2% dei nati. Principale problematica di infertilità femminile nella nostra Regione è l’aumento dell’età della prima gravidanza, soprattutto correlata al condizionamento indotto dal percorso studio-lavoro-famiglia che non agevola la maternità. Le pazienti che ricorrono alle tecniche di riproduzione assistita nella nostra regione hanno un’età media di 36 anni e anche la percentuale di successo delle procedure è sempre dipendente dall’età; uperiore del 50% per le donne sotto i 30 anni; nettamente in diminuzione, sino a un tasso inferiore del 10% per le over40, con una media statistica di successo del 33%.
Seguono cause ambientali e alimentari, come la insulino-resistenza, strettamente legata al metabolismo degli zuccheri. La causa principale dell'infertilità maschile risiede invece nel varicocele pelvico, non più intercettato dallo screening della visita medica militare, ormai abolita.