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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Salute, Torino capofila dello studio sul farmaco che dimezza il colesterolo

Se ne parlerà dal 3 al 5 novembre in occasione delle 34° Giornate Cardiologiche Torinesi

Uno studio sull’efficacia dei nuovi farmaci a RNA interferente nella riduzione del colesterolo nei pazienti dopo sindrome coronarica – coordinato a livello nazionale dall’Università degli Studi di Torino - e una ricerca condotta negli Stati Uniti sull’analisi delle registrazioni vocali per identificare alcune patologie cardiovascolari sono alcune delle novità che verranno trattate e discusse in occasione delle 34° Giornate Cardiologiche Torinesi.

Si tratta del tradizionale convegno dedicato alla cardiologia, alla cardiochirurgia e alla chirurgia vascolare promosso dall’AOU Città della Salute e dall’Università torinese, in programma sotto la Mole dal 3 al 5 novembre. Tra gli ospiti di questa edizione figurano il professor Pedro Brugada, scopritore dell’omonima sindrome di alterazione elettrofisiologica del cuore e Gian Mario Taricco, il trapiantato più longevo d’Europa.

Il farmaco che dimezza il colesterolo

L’Università degli Studi di Torino e l’AOU Città della Salute stanno coordinando, a livello nazionale, lo studio sulla valutazione dell’efficacia dei nuovi farmaci a siRNA (piccoli RNA interferenti) – un principio simile a quello alla base dei vaccini anti-Covid – sui pazienti con sindrome coronarica pregressa e malattia coronarica cronica. Lo studio, coordinato dal professor Gaetano Maria De Ferrari, direttore della SC Cardiologia Universitaria della Città della Salute e direttore delle 34° Giornate Cardiologiche Torinesi, ha permesso di evidenziare come i nuovi farmaci – con due sole somministrazioni l’anno – dimezzano i valori di colesterolo nel sangue. Si tratta della prima terapia contro il colesterolo che sfrutta l’interferenza dell’RNA, aprendo nuove frontiere della medicina e della riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare.

Un Whatsapp per individuare le patologie cardiovascolari

In futuro, grazie all’intelligenza artificiale, sarà sufficiente un messaggio o una breve registrazione vocale per verificare l’insorgenza di malattie cardiache. La novità arriva dagli Stati Uniti grazie a uno studio condotto presso la Mayo Clinic di Rochester (Arizona) e coordinato dal professor Amir Lerman, che sarà presente a descrivere lo studio. Analizzando, con l’aiuto dei computer e dei big data, le frequenze della voce umana è possibile scoprire il grado e la presenza di malattie coronariche o della fibrillazione atriale, stabilendo la prognosi o il rischio di ri-ospedalizzazione in caso di insufficienza cardiaca.

Il programma del convegno prevede inoltre panel dedicati alle tecnologie di intervento valvolare transcatetere, sessioni dedicate alla chirurgia vascolare, all’imaging e alla radiologia per immagini, all’applicazione dell’intelligenza artificiale in cardiologia, allo scompenso cardiaco avanzato e all’impatto delle emozioni e della psicologia sull’insorgenza delle malattie cardiovascolari.

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