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Salute

Trapianti in Piemonte, gli organi saranno trasportati con i droni: via alla sperimentazione

Il metodo è stato sperimentato già due anni fa negli Stati Uniti

Il Piemonte trasporterà con i droni gli organi destinati ai trapianti. Si chiama Indoor il nuovo progetto della Città della Salute e dell’Università di Torino promosso da Fondazione D.O.T (Donazione Organi e Trapianti), con la collaborazione del Politecnico di Torino, che fonde scienza, alta tecnologia e ‘mobilità’. L'obiettivo dell'iniziativa è quella di avviare delle sperimentazioni per l’utilizzo di Aeromobili a Pilotaggio Remoto (nome tecnico dei droni, ndr) nella medicina di trapianti, ovvero per il trasporto di materiale biologico e degli organi, finalizzato a renderne più veloce ed efficace il trasferimento tra strutture ospedaliere piemontesi, preservando l’ottima qualità e conservazione dei materiali e naturalmente riducendo tempi e costi di trasporto.

"Nella medicina dei trapianti – ha dichiarato il professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte - il trasporto di materiale biologico e degli organi del donatore riveste un aspetto importante. Ad ogni donazione, all’incirca 150 ogni anno in Piemonte e 1700 in Italia, occorre che i campioni di sangue del potenziale donatore siano consegnati nel più breve tempo possibile ai laboratori di riferimento regionali. In questo progetto ci si propone anche di mettere a punto il trasporto tramite droni dei reni da trapiantare".

Una nuova sfida

Prosegue Amoroso: "Questi organi - solitamente prelevati da équipe locali dei diversi ospedali del Piemonte - devono essere trasferiti direttamente ai centri di trapianto: la movimentazione di provette e organi avviene abitualmente su gomma, con i limiti di tempo e di imprevisti dovuti al traffico. Per quanto efficienti ed efficaci questi ‘mezzi’ possono presentare delle criticità e la possibilità di sperimentare nuove soluzioni di trasporto non solo apre interessanti scenari, ma rappresenta una sfida che ci sentiamo di intraprendere per aumentare la sicurezza e la qualità dei nostri e di tutti i pazienti in attesa di un trapianto".

Un progetto sulla stessa falsa riga era stato avviato due anni fa negli Stati Uniti, nel Maryland. Dopo un primo test con il trasporto di semplice materiale medico, un drone, dotato di videocamere, sistemi di sicurezza di vario genere, paracadute e Gps, volò per cinque km, trasportando l'organo espiantato per il trapianto, da un ospedale all'altro. 

"La nostra azienda - ha dichiarato il Direttore Generale di Città della Salute, dottor Giovanni La Valle - è la prima in Italia per numero di trapianti e varietà di programmi. Ogni settore della Medicina, ed ancor di più quello dei Trapianti, deve continuare a sviluppare ricerca ed innovazione. Ben vengano dunque collaborazioni con partner così accreditati per sperimentare nuove soluzioni di trasporto, oggi applicate per la medicina dei trapianti, ma che potranno avere in futuro ampi sviluppi in altri ambiti sanitari".  

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