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Salute

Tumori della vulva, a Torino si riuniscono i maggiori specialisti del campo

Al via la campagna di sensibilizzazione

Al Centro Congressi dell'Unione Industriale, è in programma - per la prima volta a Torino - dal 18 al 20 settembre, il Congresso Mondiale della Società Internazionale per lo Studio delle Malattie Vulvovaginali (ISSVD, International Society for the Study of Vulvovaginal Disease). L'evento è già sold out: sotto la Mole, attratti dalla presenza dei maggiori esperti mondiali nel campo, si sono infatti dati appuntamento medici specialisti provenienti da 46 diverse nazioni.

Medici da tutto il mondo

All'appuntamento parteciperanno ginecologi ma anche dermatologi, anatomo-patologi, terapisti della riabilitazione perineale e medici di medicina generale, coinvolte nello studio, nella ricerca e nel trattamento delle patologie vulvovaginali. "L’interdisciplinarietà - ha dichiarato il professor Mario Preti, Presidente del Congresso e della Società Internazionale, ginecologo-oncologo presso la Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 dell’ospedale Sant’Anna - rappresenta il cardine della società e ha permesso di migliorare la diagnosi e la terapia di molte patologie, grazie allo scambio di competenze tra professionisti, come da sempre avviene all’interno del Centro di Eccellenza di riferimento della regione Piemonte per la Vulvologia e Patologia del Basso Tratto Genitale Femminile dell’ospedale Sant’Anna di Torino".

Prima giornata mondiale di sensibilizzazione

Per l'occasione, il 18 settembre, durante il Congresso, sarà istituito il Vulvar Cancer Awareness Day mondiale: la 1^ Giornata di sensibilizzazione e consapevolezza sui tumori della vulva che avrà come obiettivo quello di informare la popolazione sui fattori di rischio dei carcinomi vulvari e promuovere, attraverso l’uso dell’autoispezione vulvare, la presa di coscienza dell’anatomia normale della vulva e delle sue modificazioni. “Questo evento internazionale - afferma la professoressa Chiara Benedetto, Direttore della Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 dell’ospedale Sant’Anna - rende merito al Centro del nostro Dipartimento nel quale non solo le donne del Piemonte, ma anche di altre regioni, trovano professionisti in grado di gestire, secondo le evidenze scientifiche internazionali, situazioni talvolta responsabili di grandi disagi fisici e psicologici per le donne”.

Soddisfatto anche Gian Maria Ajani, Rettore dell'Università degli Studi: “Ancora una volta Torino diventa autorevole sede scientifica degli studi in ambito ginecologico, forte dell'eccellenza della Struttura Complessa Universitaria in Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Sant’Anna. Per la prima volta ospita il Congresso Mondiale della Società Internazionale per lo Studio delle Malattie Vulvovaginali, che porterà in città ricercatori e medici provenienti da tutto il mondo, in dialogo con i docenti dell'Ateneo che hanno reso Torino, polo internazionale delle scienze mediche". 

I tumori della vulva non sono in diminuzione

Secondo il professor Leonardo Micheletti - responsabile del Centro di Eccellenza di riferimento della regione Piemonte per la Vulvologia e Patologia del Basso Tratto Genitale Femminile del Sant’Anna - e il professor Mario Preti “I tumori invasivi della vulva per ora non sono diminuiti come altri tumori, ad esempio quello del collo dell’utero grazie alle campagne di screening".

E aggiungono: " Le cause dei carcinomi vulvari sono sostanzialmente due: la progressione di lesioni preinvasive dovute alla persistenza di infezioni da papillomavirus (HPV), tipico delle donne con età inferiore a 65 anni, e la degenerazione maligna di una malattia dermatologica (il Lichen Sclerosus), che avviene nel 5-7% dei casi e colpisce le donne più anziane. Gli effetti protettivi della vaccinazione anti HPV sui carcinomi nelle donne più giovani - concludono - saranno evidenti tra circa 30 anni, mentre l’invecchiamento generale della popolazione potrebbe aumentare il rischio di carcinoma vulvare Lichen Sclerosus associato”. 

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