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Salute Ivrea / Via Guglielmo Jervis

Nuovo ospedale di Ivrea, si candida il polo ex Olivetti: il progetto

Trecento posti letto e un investimento di 400 milioni di euro

Il Comprensorio Olivetti si candida per ospitare il nuovo ospedale di Ivrea. Lo studio di fattibilità, realizzato dal gruppo del professor Capolongo del Politecnico di Milano su incarico di Prelios Sgr che è proprietaria del comprensorio, illustra la riconversione dell'ex Olivetti di via Jervis come ospedale. Il progetto si riferisce a tre iconici immobili: il Palazzo Uffici realizzato dagli architetti Annibale Fiocchi, Gian Antonio Bernasconi e Marcello Nizzoli tra il 1960 e il 1964; il Centro Elaborazione Dati del 1962, realizzato sempre dagli stessi architetti e il Nuovo Palazzo Uffici dell'architetto Gino Valle (1985-1988). 

Lo studio, che è in fase di approfondimento sotto vari aspetti, lascerà inalterato l'aspetto delle facciate degli edifici. Il disegno infatti consente, rispettando i vincoli che riguardano il comprensorio e relativi al carattere storico-architettonico degli edifici, di recuperare il patrimonio esistente e di inserire un nuovo corpo di fabbrica che andrà a integrarsi in maniera armonica con le strutture esistenti e l’area verde, per destinare le varie funzioni ospedaliere in spazi adeguati, secondo le attuali e diverse esigenze. 

Il nuovo Ospedale occuperà complessivamente oltre 36.000 metri quadrati di superficie, con 300 posti letto al servizio del Distretto Sanitario di Ivrea composto da circa 100.000 abitanti del bacino dell’Eporediese e del Canavese. Costerà, secondo le stime, 400 milioni di euro.

“I luoghi di lavoro devono essere spazi di progresso dove prende luce la bellezza - ha commentato la senatrice Virginia Tiraboschi, presente alla presentazione del progetto, rivolto ai sindaci e alla comunità del territorio - : questo è il comprensorio Olivetti, primo sito industriale del Novecento, patrimonio Unesco da valorizzare e mantenere attivo nel tempo, la miglior sede per il futuro ospedale di Ivrea e Canavese. Un luogo dove, così come aveva anticipato Umberto Veronesi, il tema della umanizzazione dei centri di cura è centrale. Nello spirito dell’umanesimo integrale, dove un tempo era viva la fabbrica di Adriano Olivetti, oggi l’ospedale in un’area così vicina al centro è uno strumento di crescita del territorio, senza consumo di suolo, che consente di migliorare le condizioni di vita di tutti”.

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