rotate-mobile
Salute

Carenza di operatori sanitari: 6 province in Piemonte dove gli squilibri tra numero professionisti e cittadini sono più marcati

L'analisi di Cittadinanzattiva

La recente analisi di Cittadinanzattiva sul fenomeno dei "deserti sanitari" in Italia e sulle misure previste dal PNRR ha evidenziato che la carenza di operatori sanitari attraversa tutta l’Italia e che sono a rischio le zone periferiche e ultraperiferiche delle aree interne. "Operatori sanitari cercasi in tutta Italia: dal Nord al Sud mancano medici, sia di famiglia che ospedalieri, ma anche infermieri e pediatri. In particolare nelle zone periferiche e ultraperiferiche delle aree interne, è evidente la cosiddetta desertificazione sanitaria, ossia territori in cui le persone hanno difficoltà ad accedere alle cure a causa, ad esempio, dei lunghi tempi di attesa, della scarsità di personale sanitario o delle ampie distanze dal punto di erogazione delle cure. E il problema rischia di non essere colmato dai fondi messi a disposizione dal PNRR. Soltanto il 16-17% delle Case e degli Ospedali di Comunità, infatti, sarà realizzato in queste zone”, si legge nella presentazione dell’analisi. 

Il report ha preso in considerazione la proporzione tra personale sanitario in rapporto alla popolazione per stilare apposite classifiche/tabelle. "Tenendo presente le 39 province dove gli squilibri, tra numero professionisti e cittadini, sono più marcati, primeggiano Lombardia (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi, Milano) e Piemonte (Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli) con sei province, seguite dal Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Udine, Trieste) e dalla Calabria (Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia) con quattro province. Seguono Veneto (Treviso, Venezia, Verona), Liguria (Imperia, La Spezia, Savona) ed Emilia Romagna (Parma, Piacenza, Reggio Emilia), con tre province a testa, Trentino Alto Adige (entrambe le province autonome di Bolzano e Trento) e Lazio (Latina e Viterbo)", continua il report curato da Cittadinanzattiva che ha utilizzato dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute relativi al 2020, riguardo alle seguenti figure sanitarie: pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, cardiologi e farmacisti (questi ultimi tre ospedalieri) per ciascuna provincia italiana (dettaglio da pagina 5 a pagina 8 del report con le tabelle che indicano le dieci province italiane con le sproporzioni più marcate nel rapporto persone/personale sanitario).

Il Piemonte si distingue tra le peggiori regioni in Italia per quanto riguarda il numero di pediatri per bambino, come dimostra la seguente tabella (al fondo tutte le tabelle stilate per il Piemonte)
 

pediatri
 

Aree interne e ospedali di comunità previsti: “I risultati non sono incoraggianti”

I fondi e i progetti previsti dal PNRR avrebbero la potenzialità di ridurre alcuni gap storici, come quello dell’assistenza territoriale in alcune aree del Paese. Per questo, il Report Cittadinanzattiva analizza anche quante Case e Ospedali di Comunità si prevede di realizzare nelle aree interne appartenenti alle 39 province dove la carenza di personale sanitario è più marcata: "Ma i risultati non sono incoraggianti: su 1.431 Case della Comunità e su 434 Ospedali di Comunità previsti da PNRR, poco più di un terzo – ossia 508 Case, pari al 35,5%, e 163 Ospedali, pari al 37,6% - saranno realizzati nelle aree interne. Tuttavia a restare quasi sguarniti saranno soprattutto gli oltre 5 milioni di cittadini che vivono nelle zone periferiche e ultraperiferiche di queste aree: qui sono previste appena il 16% delle 1.431 Case ed il 17% dei 434 Ospedali di comunità. Addirittura i residenti nei 13 comuni periferici ed ultraperiferici della Valle d’Aosta e negli analoghi 36 comuni della Liguria non avranno a disposizione nessuna delle due nuove tipologie di servizi territoriali previsti dal Piano di ripresa e resilienza. In totale, per ben 654.883 italiani che vivono in aree interne periferiche ed ultra periferiche di 7 Regioni, non è previsto alcun Ospedale di Comunità: si tratta di Piemonte, Liguria, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Marche. Friuli, Marche e Piemonte conteranno ciascuna soltanto una Casa di comunità per le aree interne periferiche e ultraperiferiche del proprio territorio regionale: entrando nel dettaglio, 1 Casa è prevista per i 43 Comuni friulani di queste zone, dove vivono circa 39mila abitanti; 1 per i quasi 110 mila abitanti dei 42 comuni marchigiani in aree interne periferiche ed ultra periferiche; 1 per le circa 76mila persone che vivono nei 131 Comuni piemontesi collocati in queste aree. Di contro, le Regioni maggiormente beneficiate dal PNRR per numero di Case e Ospedali di Comunità sono, nell’ordine, Lombardia (199 Case e 66 Ospedali), Campania (172 e 48) e Sicilia (156 e 43)".

 situazione Piemonte Cittadinanzattiva sanità riepilogo (1)situazione Piemonte Cittadinanzattiva sanità riepilogo (2)situazione Piemonte Cittadinanzattiva sanità riepilogo (3)situazione Piemonte Cittadinanzattiva sanità riepilogo 4

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Carenza di operatori sanitari: 6 province in Piemonte dove gli squilibri tra numero professionisti e cittadini sono più marcati

TorinoToday è in caricamento