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Salute

Trapianti di rene, superati i 4000 all'ospedale Molinette di Torino

In 40 anni di attività

Superato il traguardo dei 4mila trapianti di rene all'ospedale Le Molinette della Città della Salute di Torino. Dati che si riferiscono a 40 anni di attività. E' infatti nel novembre del 1981 che inizia la storia che ha portato il Centro trapianti renali “A. Vercellone”  al primo posto in Italia e tra i Centri europei di maggior spicco. Proprio in questi giorni è stato raggiunto l'eccezionale obiettivo di 4000 trapianti di rene ed è stato effettuato il 400º trapianto di rene da donatore vivente del Piemonte. Grazie a questa intensa attività di trapianto, nel Piemonte - tra le prime regioni in Italia - il numero dei pazienti nefropatici curati con il trapianto sta sopravanzando quello dei pazienti curati con la  dialisi, avvicinandosi al sorpasso - secondo i dati dell’Osservatorio regionale per la Malattia renale cronica.  

Non solo numeri, ma anche qualità dei risultati

“Non è solo una questione di numeri, ma anche di qualità dei risultati - ha dichiarato il responsabile del programma, il professor Luigi Biancone - : i dati appena pubblicati dal Centro Nazionale Trapianti dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano come Torino sia leader in Italia nei trapianti complessi sia dal punto di vista chirurgico che dal punto di vista clinico con risultati di rilievo. D’altronde sin dall’inizio la filosofia del Centro è stata quella di crescere e offrire questa possibilità terapeutica a più pazienti possibili cercando di fare fronte alle loro problematiche che spesso determinavano l’esclusione al trapianto in altri Centri". 

Prosegue Biancone: "Riceventi e donatori anziani, trapianti di rene da donatore a cuore fermo, ritrapianti, trapianti renali in condizioni di urgenza, trapianti ad alto rischio di rigetto, trapianti renali combinati con altri organi eseguiti insieme alle équipes specifiche d’organo, trapianti da donatore vivente con gruppo sanguigno diverso, rappresentano ormai da anni la routine per questo ospedale, le cui straordinarie risorse professionali sono diffuse in tutte le discipline, e che con capacità e passione da sempre offrono il loro contributo al Programma. Una ragione del successo - ha concluso - risiede pure nella Rete regionale dei Centri di Nefrologia e Dialisi, la cui collaborazione è fondamentale per indirizzare i pazienti al trapianto e per seguirli – per la parte di loro competenza – dopo il trapianto”. 

L’impianto organizzativo si articola sulla sinergica collaborazione tra l’équipe nefrologica medico-infermieristica della Nefrologia Dialisi e Trapianto universitaria , che  si fa carico della gestione clinica dei pazienti sia nella fase pre sia post-trapianto e svolge funzioni di coordinamento del programma con la Chirurgia vascolare ospedaliera, con l'Urologia universitaria per la parte chirurgica e la Rianimazione ospedaliera. 

Le tipologie di trapianto di rene

Al 31 ottobre 2021, sono già 4016 i trapianti di rene, di cui 165 trapianti di entrambi i reni, 47 trapianti di rene da donatori a cuore fermo, 59 trapianti combinati di rene e pancreas ed 85 trapianti combinati di rene e fegato (grazie alla collaborazione con il Centro Trapianti di fegato diretto dal professor Renato Romagnoli), 5 di rene e cuore e 1 di polmone e rene grazie alla collaborazione con il Centro Trapianti di cuore diretto dal professor Mauro Rinaldi. 

Infine, è sempre più intenso l’impegno a potenziare il trapianto renale da donatore vivente (proprio in questi giorni il 247° trapianto eseguito alle Molinette – con i 153 di Novara - ha permesso di raggiungere quota 400 in Piemonte)  Oggi, agevolmente effettuato grazie al prelievo mini-invasivo del rene nel donatore e disponibile anche in presenza di incompatibilità del gruppo sanguigno, è capace di offrire la miglior opzione in assoluto in ambito di trapianto renale con prospettive di successo superiori rispetto al trapianto da donatore cadavere, ed in grado di annullare la necessità di dialisi e di una attesa in lista.

Collaborazione di tutto l'ospedale

Adesso, come 40 anni fa, oltre i reparti “cardine”, il successo del programma di trapianto è frutto del grande lavoro di squadra di tutta la Città della Salute di Torino, ed è doveroso citare il Coordinamento regionale Trapianti con il laboratorio di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti e il Coordinamento regionale Prelievi d’organo e tessuti, il Centro Trasfusionale, il servizio di Anatomia Patologica, la Radiologia, i Laboratori, la Cardiologia, la Chirurgia Generale, la Chirurgia epatica, la Cardiochirurgia, la Microbiologia, l’Infettivologia, la Medicina d’Urgenza, la Psicologia, l’Ematologia e tantissime altre strutture che partecipano al momento del trapianto e/o nel follow-up dei pazienti trapiantati. 

Il Direttore Generale della Città della Salute, dottor Giovanni La Valle, si complimenta con tutte le équipes che hanno reso possibile il raggiungimento di questi importanti traguardi, precisando “in realtà un trapianto non è solo il lavoro del chirurgo che lo esegue, ma è l’espressione dell’efficace organizzazione, del buon funzionamento e dell’elevata professionalità dell’intero ospedale”.


 

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