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Cessione di quote Amiat e Trm, Fassino: "Obiettivo imprescindibile"

Dopo il flop di Sagat, la discussione in Consiglio comunale sulla vendita di parte della cosiddetta "filiera ambientale" è ripresa ieri. L'intento: fare cassa per non uscire dal Patto di stabilità

E' iniziata ieri sera la discussione sulla cessione a privati di parte della "filiera ambientale", ovvero della gestione e smaltimento dei rifiuti. Concretamente, si tratta di alcune quote di Amiat S.p.A, che raccoglie e differenzia i rifiuti cittadini, e di Trm S.p.A., a cui è stata affidata la realizzazione di un termovalorizzatore per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati. La discussione, avviata a novembre scorso, dovrebbe nei prossimi tempi arrivare ad una conclusione.

"L’obiettivo rimane sempre quello di rientrare nel Patto di stabilità", spiega il vicesindaco Tom Dealessandri, " ridurre l’indebitamento e mettere in sicurezza le finanze della Città. Si è discusso sulla cessione dell’80% di Trm". Le condizioni per l'acquisto di parte delle aziende ora di proprietà del Comune sono già state stabilite, e comprendono la solidità dell'acquirente e le certificazioni ambientali. Inoltre, il Comune manterrebbe un controllo anche dopo l'acquisto, soprattutto di Trm: una clausola prevede che il presidente sia di nomina pubblica.

Anche dal punto di vista sociale sono previste delle tutele. I dipendenti resteranno interamente al proprio posto, nel caso di Amiat. "Non vogliamo fare semplicemente un’operazione di cassa, ma un’operazione significativa sul piano industriale, per valorizzare maggiormente le aziende", ha detto Dealessandri aprendo la discussione in Consiglio comunale. 

Le reazioni delle altre forze politiche sono variegate. Voteranno no alla delibera Lega Nord e Movimento 5 Stelle. I primi rappresentati da Fabrizio Ricca, che afferma: "Noi voteremo no a questa delibera, abbiamo presentato 17 emendamenti di merito per apportare migliorie. Vendere il patrimonio per pagare i debiti è grave ed è sintomo di pessima amministrazione comunale". Sulla stessa linea Vittorio Bertola (Movimento 5 Stelle), che invita a trovare soluzioni alternative per risanare il bilancio comunale. 

Marco Grimaldi, di Sel, propone delle modifiche, riducendo al 49% le quote in vendita. Cauti i rappresentanti del PD, che sollevano dubbi sulle conseguenze dell'operazione, pur riconoscendone la necessità per non uscire dal patto di stabilità. Nelle file del PdL prevale un appoggio al principio della concorrenza, insieme alla richiesta di alcune attenzioni. Nelle parole di Andrea Tronzano: "Per noi le priorità che chiediamo con una mozione sono: tutela della salute pubblica, diminuzione delle tariffe di raccolta rifiuti e del teleriscaldamento, maggiore occupazione, abbandono della politica in discarica."

Il sindaco Piero Fassino ha ribadito gli obiettivi, e sottolineato: "Se cedessimo soltanto il 40% di Trm non raggiungeremmo il nostro obiettivo di realizzare 320 milioni. Se fosse possibile cedere solo il 49% di Trm per 30 anni alla stessa cifra, non avrei difficoltà a fare questa scelta: non è però così". E ha ancora precisato: "La cessione dell’80% Trm è un obiettivo imprescindibile per rientrare nel Patto di stabilità e rispettare l’impegno per la ricapitalizzazione di Trm, evitando così di mettere in discussione la filiera ambientale, rischiando un’emergenza rifiuti". Domani, mercoledì 25 luglio, la prossima riunione sulla questione.

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