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Servizio ferroviario regionale con lo stesso numero di chilometri, ma con linee e orari differenti: cosa cambia

In arrivo nuovi treni sulla Biella-Torino, riapertura di alcune linee sospese e altre novità

Servizi più capillari e mantenimento della quantità di chilometri operati. Queste sono le direttrici che hanno guidato il lavoro della Regione Piemonte per la redazione del nuovo contratto di servizio ferroviario regionale che sarà sottoscritto con Trenitalia nelle prossime settimane. La riorganizzazione vuole tenere conto dei cambiamenti dell’utenza (dovuti anche alla pandemia) e delle necessità dei territorio. "Molti orari sono stati infatti rivisti in funzione di un flusso di passeggeri che si sposta in altri orari e verso altre destinazioni o, addirittura, non si sposta più con il treno. Ragionando su queste variazioni e dopo un’attività di ascolto dei territori si è perciò deciso di mantenere stabile la quantità di chilometri prevista dal contratto con Trenitalia, spalmandola su linee e orari differenti, ma mantenendo invariato il servizio nei giorni feriali, quando la richiesta è più forte", affermano dall’assessorato ai trasporti e infrastrutture dalla Regione Piemonte.

Le novità sui servizi

"Verranno introdotti, a partire da settembre 2022, quattro nuovi treni diretti Biella-Torino dal lunedì al venerdì, che contribuiscono a porre rimedio all’annoso isolamento di Biella dal punto di vista delle connessioni ferroviarie, e due treni Asti-Milano dal lunedì al venerdì, che consentono un collegamento più rapido per i numerosi lavoratori che ogni giorno raggiungono il capoluogo lombardo dal Basso Piemonte. Oltre a questi, dal 18 giugno si aggiungono quattro nuove corse - due il sabato e due la domenica – del ‘treno-mare’ tra il Piemonte e l’Emilia-Romagna, e dal mese di luglio il raddoppio delle corse quotidiane tra Cuneo e Ventimiglia, con altri due treni al mattino e due al pomeriggio", aggiungono dalla Regione.

Linee sospese: due riaperture

"Inoltre, dopo un attento lavoro di analisi e di confronto con i territori, inizia, finalmente, una nuova stagione per le linee sospese nel 2012. Saranno infatti due le linee che vedranno la riapertura nel settembre 2023: la Casale-Mortara e la Asti-Alba, per un totale di 66 chilometri di binari riattivati. Il servizio prevede la percorrenza di oltre 200 mila chilometri/treno all’anno. E per una terza linea, la Novara-Varallo, è già definita con i territori la possibilità tecnico economica di riattivazione tramite fondi europei e con tempistiche che RFI sta approfondendo. Su 13 linee sospese a causa delle mancate coperture economiche, per le quali nessuna delle Giunte precedenti era riuscita a trovare una soluzione, l’attuale amministrazione ha attuato una mappatura delle necessità di mobilità locale e dello stato di salute dell’infrastruttura e inizia ora ad aprire le prime linee. Il nuovo contratto prevede anche una stima dei costi per la riattivazione del servizio di tutte le tratte sospese; l’impegno è ora di provare a reperire ulteriori disponibilità economiche per pianificare altre riaperture. Determinante per questo contratto è stato lo sforzo economico della Regione Piemonte ricordato dal Presidente della Regione e dall’Assessore ai Trasporti e che si è concretizzato nell’impegno aggiuntivo di 200 milioni di euro per i prossimi 10 anni per salvaguardare i servizi esistenti, in modo che non vengano operati tagli per pure ragioni economiche”. I 200 milioni in più nei prossimi 10 anni per il trasporto ferroviario in Piemonte sono stati stanziati anche con la prospettiva di poter utilizzare i treni a idrogeno, in particolare i primi dovrebbero essere impiegati sulla linea Asti-Alba. 

Altre novità

Durante la seduta della Commissione Trasporti che si è riunita a Palazzo Lascaris, l’assessore ha spiegato che i nuovi mezzi a idrogeno possono viaggiare sui binari esistenti e non hanno problemi di dimensionamento (quindi in alcuni casi si possono evitare le spese di elettrificazione delle linee che usano ancora convogli a gasolio), restano però ancora da fare le verifiche sulla normativa per l’utilizzo delle stazioni. Nel corso dei prossimi anni verrà avviato e completato il rinnovo totale di tutto il materiale rotabile in Piemonte, entro il 2026 saranno sostituite tutte le navette. Per quanto riguarda il prezzo dei biglietti, l’assessore ha detto che ci sarà soltanto l’aumento Istat del 5% che negli ultimi anni non era stato applicato.

Alberto Avetta (Pd): "Dal nuovo contratto di servizio nessuna garanzia per i pendolari"

Tra i numerosi consiglieri intervenuti in Commissione Trasporti anche il vice Presidente della Commissione Trasporti e consigliere regionale del Pd Alberto Avetta: "Non siamo soddisfatti da quanto comunicato dall’assessore ai Trasporti Marco Gabusi oggi in II Commissione e non lo saranno nemmeno i tanti piemontesi che, nonostante tutto, ancora oggi usano il treno per scelta di sostenibilità o per necessità. Nonostante le rassicurazioni sul fatto che il nuovo contratto di servizio con Trenitalia 'mantiene stabile la quantità di chilometri', ma spalmandola su linee e orari differenti, di fatto si tagliano le linee ferroviarie e le conseguenze le pagheranno i pendolari. Il Piemonte si conferma, purtroppo, in contro-tendenza rispetto al resto dell’Europa, che investe consistenti risorse sul trasporto ferroviario. Dobbiamo chiederci con franchezza, se sbagliano gli altri oppure se sbaglia il Piemonte?". 

"Il Governo Draghi sta investendo sulla rete ad Alta Velocità - continua Avetta -. Alle Regioni tocca di occuparsi della rete ferroviaria regionale, e ci sono Regioni che investono con determinazione in manutenzione, ammodernamento e potenziamento, e altre più refrattarie. Il Piemonte fa parte di queste ultime. Il report dell’Alleanza della Mobilità dolce (AMODO) segnala che delle 38 ‘ferrovie sospese’ in Italia (1200 km di ferrovia) ben 13 si trovano in Piemonte. Bene che vengano riattivate due linee per un ‘piccolo’ totale di 66 chilometri, la Casale-Mortara e la Asti-Alba, confermando ancora una volta la particolare attenzione che questa Giunta riserva al territorio del Presidente Cirio, ma spiace vedere che ci si è dimenticati delle altre, per esempio della Chivasso-Asti, nonostante una posizione compatta da parte di tutti i sindaci. Ciò che più ci deve preoccupare è che la Giunta Cirio non investirà risorse aggiuntive rispetto a quelle destinate al contratto di servizio. Ciò comporta che queste riattivazioni di linee sospese impatteranno sui servizi attuali, perché i fondi destinati già non sono sufficienti nemmeno per garantire tutti i servizi ferroviari pre-Covid".

"Possiamo raccontarla come più ci piace, ma la verità è che il nuovo contratto porterà con sé dei tagli al servizio. Attendiamo il 1 luglio - data di attivazione del nuovo contratto - per capire dove e in che misura cadranno i tagli. E, ovviamente, saremo puntuali nel denunciare la situazione che si verrà a creare", conclude Avetta.
 
 

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