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Troppa burocrazia manda all'aria la Festa dei Cuochi, sfuma l'evento in città

Anche quest'anno la kermesse non si farà

Torino perde anche la Festa dei Cuochi, un evento prestigioso di cucina che si svolge solitamente in piazza Vittorio Veneto a metà ottobre. E la colpa sembrerebbe essere della lentezza e della macchinosità della burocrazia. Già l'anno scorso gli organizzatori della kermesse avevano scelto di abbandonare il capoluogo piemontese dando la precedenza a Venaria e anche questa volta, pur con tutte le buone intenzioni e muovendosi per tempo, hanno dovuto alzare bandiera bianca: la 14° edizione non si farà. Perlomeno non sotto la Mole.  

Proprio ieri, lunedì 15 ottobre, la consigliera dem Maria Grazia Grippo ha interpellato l'assessore Alberto Sacco, a margine del Consiglio comunale, per chiedere spiegazioni:

"Questa storia sembra tanto la cronaca di un fallimento annunciato - ha dichiarato in Sala Rossa -, sicuramente per l’associazione dei cuochi ma, anche per la città e per l’amministrazione che questa città dovrebbe rappresentare".

Lentezza burocratica

Secondo gli organizzatori della Festa dei Cuochi, la richiesta in Comune sarabbe arrivata già a fine aprile ma la sindaca Appendino ci avrebbe impiegato più di un mese a rispondere e successivamente gli "inghippi" si sarebbero succeduti uno dopo l'altro. Dapprima la pianificazione di un incontro in estate insieme anche all'assessore Sacco, incontro che sarebbe poi saltato a causa di alcuni impegni improrogabili della prima cittadina, e cui non sarebbe seguita la programmazione di un altro successivo. E poi richieste di visionare prima le locandine e della progettazione di un render per la piazza, per le misure di sicurezza. Insomma: una matassa indistricabile dalla quale gli organizzatori dell'evento non sono riusciti a uscire. E in un battibaleno ecco arrivare ottobre: impossibile quindi preparare tutto in pochi giorni.  

"Lei assessore - ha aggiunto Grippo - dovrebbe ringraziare soprattutto chi si mette nelle condizioni di tentare in modo faticoso e, a questo punto, inconcludente, di valorizzare un territorio. Non è stato capace di agevolare in alcun modo l’organizzazione di questa iniziativa posta all’attenzione dell’amministrazione già il 30 aprile".

"Abbiamo provato in tutti i modi a permettere la svolgimento di questa iniziativa - ha risposto Sacco -. Avevamo già concesso il Patrocinio per i primi di ottobre, quando ci hanno comunicato che non erano più interessati ad organizzare l’evento". Ed ha aggiunto a sua difesa e a difesa dell'amministrazione:

"Per quanto riguarda invece l’accusa di mortificare gli eventi in questa città, vorrei elencare le manifestazioni che si sono svolte in questo fine settimana: associazione Cavalieri Ordine di Malta sull’esedra di piazza Vittorio, il G Day in piazza Castello, in piazza San Carlo la Croce Verde per la giornata “Io non rischio”, “Flor” in via Carlo Alberto, in via Amendola mercatino tematico, in piazza Madama Cristina “Vinimania”, il Moviment al Lingotto, davanti al Salone dell’Auto il raduno delle “500”, infine ieri pomeriggio “La festa del vino” in via Guala. Affermare che non siamo capaci ad organizzare eventi - ha concluso - e che in città non si fa più nulla mi sembra assolutamente ingeneroso". 
 

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