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Politica Lucento / Corso Regina Margherita, 400

Area Thyssen, quale futuro per quell'area: "Non si concedano proroghe per la bonifica"

Sinistra Ecologista, Partito Democratico e Torino Domani hanno presentato un documento che è stato approvato dal consiglio comunale di Torino

È una ferita nel ventre di Torino. Lo stabilimento della Thyssen di corso Regina, abbandonato, è la testimonianza di un passato che in città è vissuto con dolore e che non potrà essere mai cancellato. Quell'area però deve tornare a disposizione della città e per poterlo fare è necessario che venga bonificata. È su questo aspetto che si concentra la mozione presentata da Sinistra Ecologista, Partito Democratico e Torino Domani in consiglio comunale e approvata con 26 voti favoreli. 

La richiesta dei tre partiti alla Giunta comunale è di non prorogare ulteriormente la presentazione del Piano di messa in sicurezza, e la successiva bonifica dell’area ex Thyssen, e avviare con i privati proprietari dell’area una coprogrammazione per la  riprogettazione delle aree Thyssen e Bonafus. 

"Gli stabilimenti di corso Regina Margherita 400, oggi di proprietà di Arvedi AST e di Cassa Depositi e Prestiti, coprono un'area di oltre 200.000 metri quadri: chiediamo che la bonifica di quel sito, a spese di chi ha inquinato, sia una priorità assoluta della Città a fronte tanto dei rischi ambientali che la mancata bonifica comporta, tanto del fatto che ciò impedisce ogni possibile futuro utilizzo di quelle aree, abbandonate da quindici anni", spiega Alice Ravinale di Sinistra Ecologista, "Con la mozione chiediamo inoltre di evitare l'insediamento in quell'area di attività pericolose e auspichiamo che parte della zona possa essere restituita alla cittadinanza come parco pubblico, nel rispetto degli obiettivi di resilienza climatica assunti dal Comune".

"La mancata bonifica è tra le cause principali che hanno reso impossibile scegliere questa area per accogliere la costruzione del nuovo ospedale zona nord", continua Nadia Conticelli del Partito Democratico, "Riqualificare un'area ex siderurgica non è una operazione semplice, l'impatto ambientale è notevole perché i residui delle lavorazioni restano nel terreno. Noi oggi chiediamo alla giunta di non concedere ulteriori  proroghe per la presentazione del piano di messa in sicurezza da parte di Arvedi, (Acciai Speciali Terni) i cui termini, già frutto di proroghe dal 2018, scadono il 30 giugno. Quell’area deve essere restituita alla cittadinanza, restituendo anche dignità alla memoria della tragedia, che resta una ferita indelebile per Torino".

"La Città ha assunto precisi impegni nell’ambito del Patto d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC), Piano di Resilienza Climatica e Piano Strategico per l’Infrastruttura Verde", aggiunge Claudio Cerrato, presidente della commissione Ecologia e Ambiente, "Occorre ora valutare processi di rinaturalizzazione dell’area, coinvolgendo le Circoscrizioni e sotto il monitoraggio del Consiglio comunale e delle commissioni Ambiente e Urbanistica, così che possa diventare idoneo strumento di contrasto al cambiamento climatico. Il Consiglio della Circoscrizione IV, che confina con il territorio della Circoscrizione V in cui è situata l’area, ha approvato in data 26 ottobre 2022 una interpellanza per sottolineare l’urgenza di un piano di riqualificazione". 

"Riteniamo che gli interventi di bonifica non siano più procrastinabili, anche per evitare di continuare a creare problemi alla falda sottostante agli stabilimenti", conclude Tiziana Ciampolini di Torino Domani, "Chiediamo che si proceda il più rapidamente possibile di definire e realizzare il piano completo di bonifica dell’area. Questo processo così importante per la salute dei cittadini deve essere costantemente monitorato. Per questo chiediamo che il Consiglio e le Circoscrizioni interessate siano aggiornate periodicamente sull’attuale stato di definizione del piano di bonifica e della sua realizzazione".

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