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Tav, il Consiglio regionale solidale con i deputati Merlo ed Esposito

Approvato un ordine del giorno del Pd che esprime solidarietà ai parlamentari raggiunti da lettere minatorie per la loro posizione favorevole alla Tav. Sel: "No all'uso della forza in Valle"

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato un ordine del giorno del Pd che esprime solidarietà a Stefano Esposito e Giorgio Merlo, parlamentari del Pd raggiunti da lettere minatorie per la loro posizione favorevole alla realizzazione della linea Tav Torino-Lione. "Il Consiglio regionale ritiene necessaria - si legge nel documento - alla luce di tali atti minatori che lasciano rammaricati, oltre che estremamente preoccupati per il clima di odio e tensione venutosi a creare, una presa di posizione comune, forte e decisa, contro qualsiasi gesto di violenza e di intimidazione".

Lunedì il sottosegretario Guido Crosetto ha confermato che non è da escludere un intervento militare per permettura l'apertura dei cantieri alla Maddalena di Chiomonte. Tra tensioni e polemiche il clima politica rimane teso ed è difficile oggi ipotizzare come possa realisticamente risolversi la situazione.

L'uso della forza in Valle di Susa per consentire l'apertura dei cantieri della nuova ferrovia Torino-Lione "decreterebbe la fine della politica".Lo sostiene il coordinamento regionale di Sel (Sinistra Ecologia Libertà). "Condanniamo con fermezza - affermano, a nome del coordinamento, Fabio Lavagno e Vanda Bonardo - i proiettili e le lettere minatorie inviati agli esponenti del PD, ma al contempo siamo fortemente preoccupati per l'intenzione di militarizzare la Val Susa".

Sel invita a ricordare la tensione del 2005: "Chi l'ha vissuto ha ben presente il clima e lo stato d'animo di tutti gli abitanti, al di là delle posizioni pro o contro Tav. Visti i precedenti è difficile non prevedere un ulteriore inasprimento degli animi e il conseguente incancrenimento del conflitto. Purtroppo esempi di questo genere in Europa non mancano". "Scegliere la forza - concludono i dirigenti di Sel - significa decretare la fine della politica, un precedente che un paese democratico non si può permettere. Occorre rimettere in campo la politica migliore e riportare la questione su un tavolo di discussione che entri nel merito dei problemi, dei progetti e dei bisogni".

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