Rifiuti, si va verso una rimodulazione della tassa: l'ipotesi è di pagare in base al consumo

Il Comune di Torino apre alla possibilità di rimodulare il meccanismo per il pagamento della tassa sui rifiuti ai commercianti. È quanto emerso durante una seduta della terza commissione consiliare alla quale erano presenti l'assessore al commercio Paolo Chiavarino, Maria Luisa Coppa di Ascom e Giovanni Banchieri di Confesercenti. 

È stato proprio quest'ultimo durante il suo intervento a sollevare la questione: "Amiat è un'azienda che fa utili importanti mentre cittadini e imprese si trovano in difficoltà. I veri azionisti di questa azienda vengono messi in ginocchio dall'azienda stessa", ha detto, "Le tariffe che paga un ristorante e una macelleria sono intollerabili. Chi paga l'umido, paga non per quanto consuma, ma per quanto è grande il locale. Cifre che arrivano a 20.000 euro l'anno. Credo che questo sia un messaggio da fare nostro. A me non interessa che Amiat faccia utili, ma che le imprese possano continuare a vivere". 

Banchieri ha anche aggiunto che negli anni Confesercenti ha monitorato la differenza di tariffe che c'è sull'umido nelle grandi città e Torino è sempre stata la più cara. 

"Si immagina di vedere insieme agli altri miei colleghi Chiara Foglietta e Gabriella Nardelli se si può andare nella direzione del consumo", ha spiegato l'assessore Chiavarino, "Dobbiamo vedere quanto di quel che si produce di immondizia può essere stimato e quantificato per immaginare meccanismi che diano garanzie. Credo che le condizioni vi siano". 

Si potrebbe andare dunque verso una rimodulazione che calcoli l'ammontare della tassa da pagare in base a quanto si produce e non in base alla superficie del locale.