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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tangenziale est di Torino, si farà ma non passerà sotto il Po: l'ipotesi di progetto

Nel 2023 verrà effettuato un nuovo studio di fattibilità

La tangenziale est di Torino si farà e non passerà sotto il Po. La Città Metropolitana di Torino nel 2023 finanzierà con 100.000 euro un nuovo studio di fattibilità che dovrebbe aggiornare il progetto già presentato nel 2013. Un'opera che secondo Stefano Lo Russo, sindaco di Torino e della Città Metropolitana, si rende necessario per decongestionare il traffico. 

"Noi oggi abbiamo un utilizzo urbano della tangenziale, cioè un meccanismo di flusso in entrata e in uscita di area prettamente urbana, e poi abbiamo un traffico veicolare che di fatto scarica sull'anello tangenziale flussi di traffico che non entrano nella città. Questo secondo elemento, che nelle ore di punta rende in molti casi insostenibile il traffico sulla tangenziale, è uno degli oggetti che dovrebbe essere parzialmente risolto da questo nuovo raccordo che io chiamo Chieri-Chivasso", ha spiegato Lo Russo. 

Sì, perché nei fatti l'idea non è quella di realizzare una vera e propria tangenziale, ma una bretella di 30 chilometri di lunghezza tra Chieri e Chivasso: "Erano state espresse due impostazioni: una in area urbana in uscita dalla radiale di Moncalieri che avrebbe dovuto attraversare da sud a nord la città sotto il Po con una serie di sfiocchi di collegamento con corso Regina, corso San Maurizio, ecc; l'altra ipotesi era quella di esternalizzare e scaricare il traffico che oggi viaggia da Torino a Milano sull'altro raccordo autostradale che oggi satura in maniera rilevante la tangenziale sul tratto ovest sito Rivoli", ha continuato Lo Russo. 

Ed è su questa seconda ipotesi che si starebbe ragionando: "Daremo un ulteriore approfondimento alla fattibilità della struttura nel corso del 2023. In modo da avere compiutezza di informazioni relative agli elementi di carattere economico e paesaggistico. Non è più sul tavolo la suggestiva ipotesi che prevedeva l'attraversamento in area urbana. Chi ha seguito la vicenda ricorderà la proposta di tunnel sotto il Po, questa non è ipotesi sul tavolo della discussione. L'oggetto della discussione è la chiusura dell'anello tangenziale al di là della collina, nella parte esterna sulla direttrice Chieri-Chivasso e non Moncalieri-Settimo". 

Un anello che permetterebbe il collegamento della Torino-Milano con la Torino-Piacenza e le autostrade del mare. Sul tema la Città Metropolitana ha già aperto un confronto con i sindaci interessati dall'opera: "Ho ritenuto utile riunire i 34 sindaci che insistono su una delle ipotesi di tracciato della tangenziale est perché credo che avviare un ragionamento parta da ascoltare la volontà delle amministrazioni locali. Questo territorio quando non lo ha fatto si è andato a incartare", ha concluso Lo Russo, "È stata una discussione franca, ordinata, che ha messo in evidenza che le posizioni tra gli attuali sindaci dei diversi Comuni sono articolate: alcuni sono a favore e altri sono contrari o molto critici".

Chi ha già deciso di fare sentire la propria voce è il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici: "La Città Metropolitana dimostra ancora una volta di non avere tra le proprie priorità politiche lo stop al consumo di suolo. Dalla variante 460 del Gran Paradiso, alla circonvallazione est di Carmagnola, al nuovo ponte di Carignano: nella maggior parte dei casi ci pare che il primo impegno sia quello di rispolverare progetti di viabilità risalenti agli anni ’90 e 2000 per dimostrare che si “sbloccano” opere ma senza dimostrare un salto di qualità al passo con i tempi. Noi chiediamo che tra i primi criteri di ideazione di un nuovo progetto viario ci sia la sostenibilità di fronte alla piaga del consumo di suolo e al valore delle produzioni agricole". 

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